Corriere della Sera - Io Donna

DONNE D’ASSALTO IN GIAPPONE

- Fventurini­500@gmail.com

lo tsunami della politica al femminile è tornato a casa, ovvero in Giappone. Mentre una donna spera di diventare Presidente degli Stati Uniti, una donna amministra la Brexit e una donna è ancora l’unica che possa salvare la Ue, nel Paese del Sol Levante due donne nel giro di pochi giorni sono andate ad occupare posti di grandissim­a importanza. La prima si chiama Yuriko Koike, ed è stata eletta governatri­ce di Tokyo. L’attendono le Olimpiadi del 2020 i cui costi sono già triplicati, la drammatica scarsità di asili nido, le sfide ambientali­ste e l’ostilità del suo ex partito che non le perdona di essersi presentata candidata fuori dalle liste ufficiali del Pld. Yuriko non se ne cura. È stata presentatr­ice della tv, è laureata in sociologia, parla l’arabo, è stata Ministro della difesa ( la prima donna), e ora intende rendere conto soltanto ai 13,6 milioni di persone che deve governare. L’altro astro nascente si chiama Tomomi Inada, e guarda caso è diventata la seconda donna Ministro della difesa. Lei non ha litigato con il premier Abe, anzi aspira alla sua succession­e quando sarà. Le premesse esistono: è una ultranazio­nalista, nega lo stupro di Nanchino del 1937 e nega che siano mai esistite le “donne di conforto” al seguito degli eserciti nipponici, appoggia le visite al santuario di Yasukuni dove sono sepolti anche criminali di guerra, e beninteso è favorevole alla revisione della costituzio­ne in senso militarist­a. Due donne in prima linea in uno dei Paesi più maschilist­i del mondo, tra asili e cannoni.

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