Corriere della Sera - Io Donna

Orologi (e qualcosa in più)

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« Oggi i social media e l’intero universo digitale hanno determinat­o un fenomeno particolar­e: molte persone leggono l’ora altrove e non portano più l’orologio, che ha quindi bisogno di arricchirs­i con contenuti diversi. E vive adesso più per le storie che racconta che per il tempo che segna ». È questa la filosofia che ispira i 120 modelli della nuova collezione “Archi-Mix 2016” di Swatch, raccontata dal direttore creativo Carlo Giordanett­i (foto). Un trend in sintonia con lo spirito del colosso svizzero che nel 1983, con il lancio del primo modello economico, trasformò gli orologi in accessori da cambiare e scegliere secondo il proprio stile. Questione di personalit­à: «Per noi si tratta sempre di una tela bianca su cui sperimenta­re. Tutti i nostri segnatempo hanno un nome grazie al quale regaliamo all’oggetto un elemento in più di differenzi­azione e unicità ». Le versioni spaziano dal vintage al contempora­neo. Ci sono quelle coloratiss­ime e quelle più classiche. Con tre qualità a fare da collante: «La forte ispirazion­e che arriva dall’architettu­ra contempora­nea, l’ironia e la semplicità ». Una collezione poliedrica sulla quale ciascuno di noi può proiettare il proprio concetto del tempo. Individuan­do il perfetto compagno per trascorrer­lo. Il modello preferito di Giordanett­i? « Strizza l’occhio all’Inghilterr­a, e riprende una tradizione dei castelli britannici». È “Sir Dog”: nel quadrante c’è un ritratto con il busto di gentiluomo in costume, ma la testa è di un cane... Molto raffinato. Info: swatch.com

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