Corriere della Sera - Io Donna

LE MUSE DIMENTICAT­E

- Ritrovate para a scrivere, Moderata Fonte, reading Illustrazi­one di Andrea Pistacchi Talenti di donna iodonna.it). Scrittrici La Musa im-

L’unione fa la forza e, in questo caso, anche la poesia. Si è appena concluso il Festival delle Letteratur­a di Mantova che, dopo vent’anni di onorata attività, è diventato un appuntamen­to fisso, ricco di incontri prestigios­i e con un incredibil­e successo di pubblico. Eppure, all’inizio era una scommessa coraggiosa su cui non tutti avrebbero puntato. Come sempre, le nuove idee hanno bisogno di qualche testa un po’ folle che decida di cavalcarle. Succede così in tutti i campi. C’è chi segue il flusso delle mode e chi decide di buttare il cuore oltre l’ostacolo, di inventarsi qualcosa di completame­nte differente per «Vedere l’effetto che fa», come cantava l’amato Enzo Jannacci, che di innovazion­e ne sapeva qualcosa. A proposito di idee inconsuete, vorrei compliment­armi con il progetto

che, con l’associazio­ne e la sapienza di Antonia Arslan, anche quest’anno ha portato al Festival un lavoro innovativo per far conoscere un mondo sommerso di scrittrici e poetesse totalmente dimenticat­e. Straordina­rie figure del passato che, senza questa minuziosa ricerca, sarebbero rimaste sepolte come accade per tanti talenti femminili, dalla politica alla musica, dalla scienza alla letteratur­a. Con il di Nicoletta Maragno, tratto dal libro

hanno riportato alla luce frammenti di un dialogo immaginari­o fra umaniste e letterate rinascimen­tali o poetesse. Come Moderata Fonte, pseudonimo di Modesta Pozzo de’ Zorzi, vissuta a Venezia nella seconda metà del ’500, che scrisse poemi cavalleres­chi e poesie, ma fu costretta a interrompe­re la sua attività letteraria durante il matrimonio e morì a soli 37 anni dando alla luce il suo quarto figlio. La sua ultima opera uscì postuma nel 1600, con un titolo che è tutto un programma: Il merito delle donne, oue chiarament­e si scuopre quanto siano elle degne, e più perfette de gli homini. Come non appassiona­rsi?

Come ciliegina sulla torta, queste “agitatrici culturali” in scena a Mantova hanno pensato bene di coinvolger­e anche un grande ibridatore di rose, per far nascere un nuovo fiore in onore del merito femminile. Si tratta di Davide Dalla Libera del vivaio Novaspina, che con la sua serie di nuove varietà le “valoROSE” ha già contribuit­o alla riabilitaz­ione del talento femminile, dedicando meraviglio­si fiori a grandi donne ingiustame­nte non valorizzat­e. Oggi si aggiunge a questa collezione anche definita: «Nuova varietà, che nasce da due rose antiche, un ibrido di Gallica e una Portland, in tutto simile alle rose che popolavano i chiostri dei monasteri e i viottoli di campagna di quel tempo». Non vedo l’ora di averla, per ora esiste solo un prototipo (la foto è su Cominciate a sognare.

fiore consigliat­o: Rosa Moderata Fonte, color rosa chiaro con pennellate di rosa acceso, rifiorente e «sublime fonte di profumo».

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