Corriere della Sera - Io Donna

Non sei carina? Niente provino. Nemmeno se devi fare l’aliena. Le extraterre­stri di dovevano essere “molto attraenti, in forma e con pelle perfetta”

Guardiani della Galassia 2

- Guardiani della Galassia 2 Trono di Spade, Il

con Adam Sandler, dove alle candidate si chiedeva d’indossare abiti che mettessero “in mostra il décolleté e reggiseni pushup”. E basta scorrere l’account Twitter @ femscripti­ntros per un elenco di espression­i misogine con cui le donne vengono presentate nelle sceneggiat­ure. C’è anche un Tumblr, “Casting Call Woes”, dove le attrici postano i dettagli sessisti degli annunci. Come quando, un anno fa, la produzione di cercava, per piccoli ruoli di femmine aliene, donne “molto attraenti, in forma, magre e con pelle perfetta”, specifican­do d’indossare abiti aderenti al provino e di non presentars­i affatto se non possedesse­ro tutte queste qualità. Per gli uomini, invece, non c’erano requisiti, anzi: “Look eccentrico o da duro, dentatura imperfetta, naso ricurvo, calvi, anche amputati”.

Cate Blanchett, Meryl Streep, Patricia Arquette. Molto è stato scritto sul sessismo a Hollywood, e star di prima grandezza adoperano spesso palcosceni­ci importanti come gli Oscar per lamentare la un casting dopo l’altro nella speranza d’essere notate. Lo conferma uno studio del Nash Informatio­n Services, società d’analisi dell’industria del cinema, che denuncia la discrimina­zione nei piccoli ruoli. Sotto esame, 160mila titoli di coda di 26mila grandi film statuniten­si: mentre i ruoli più comuni per comparse maschili sono “poliziotto”, “detective”, “agente dell’Fbi”, “medico”, “ingegnere”, “pilota”, “sceriffo”, “uomo d’affari”, quelli femminili sono “prostitute” (43, quante gli uomini ingegneri), “centralini­ste”, “hostess”, “infermiere” e “party girl”.

Per un Michael Moore che definisce il sessismo di Hollywood una “forma di apartheid”, la maggior parte di registi e produttori ragiona in questo modo. Ma alcuni attori maschi sembrano vivere su Marte. Come Kit Harington, protagonis­ta de

per cui gli uomini a Hollywood, «specie i più belli», sarebbero soggetti a un sessismo umiliante. E si lamenta: «Quando mi chiedono di spogliarmi a un photoshoot mi dà fastidio. Venir trattato come un oggetto è degradante».

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