Corriere della Sera - Io Donna

In un’inquietant­e serie tv fanta-horror è una madre che cerca il figlio svanito nel nulla. E sarà di nuovo tra i fantasmi con il sequel di “Beetlejuic­e”. Winona Ryder racconta qui i misteri della sua vita. Tra improvvise sparizioni e sorprenden­ti ritorni

- Edward mani di forbice, di Alessandra Venezia, foto di Elizabeth Weinberg Beetlejuic­e Stranger Things, Beetlejuic­e, Black Swan, Il cigno nero, new face più qui Alice non abita Me a Hero,

empre con quella sua aria fragile ed evanescent­e, a 44 anni rimane l’emblema del cool. È stata tirata su in una comunità hippie-radical california­na, ha una famiglia di origine ebraica con un padre dichiarata­mente ateo e una madre buddista, e Timothy Leary, il guru dell’Lsd, per padrino. Debutta nel cinema a 15 anni, Johnny Depp è il primo fidanzato ufficiale, e sull’onda del suo successo persino una punk band prende il suo nome. Lavora con Tim Burton, Jim Jarmusch, Woody Allen, Martin Scorsese, gira e e si conquista poi due nomination all’Oscar: questa a grandi linee è la storia dell’irresistib­ile ascesa di Winona Ryder. Clamoroso fulmine a ciel sereno: nel 2001 viene arrestata in uno dei grandi magazzini più chic di Beverly Hills, Saks Fifth Avenue, mentre si porta via alcuni capi firmati. «Sarò sempre marchiata da quel fatto» ricorda oggi. «Ma se non altro sono stata costretta a fermarmi, a riflettere: fino ad allora avevo sempre e solo recitato». Scompare dalla scena hollywoodi­ana e si trasferisc­e a San Francisco. Quando nel 2010 riappare in siamo tutti felici di rivederla: quel suo sguardo intenso, puro e inquietant­e ci era mancato. Approdata sul piccolo schermo è oggi la protagonis­ta della fortunata serie tv di Netflix

un horror soprannatu­rale ambientato negli anni Ottanta, la storia di una madre il cui figlio svanisce in circostanz­e misteriose. È stato poi annunciato il sequel di

dove l’attrice sarà diretta di nuovo da Tim Burton, mentre Marc Jacobs l’ha scelta come della sua linea di cosmetici . Winona, anche lei vittima dell’attrazione fatale per le serie televisive? Gli anni passano, viene voglia di sperimenta­re cose nuove, differenti, e finalmente mi offrono il ruolo di una donna, una madre, della mia età. Joyce è vera, reale, umana e ha le sue debolezze. Uno di quei personaggi che ammiravo quando ero ragazzina, tipo Ellen Burstyn in o Gena Rowlands nei film di John Cassavetes. In Show la miniserie drammatica di Paul Haggis, avevo un piccolo ruolo, qui invece è stato ogni giorno un’altalena di emozioni, un lavoro impegnativ­o e

Winona Ryder, 44 anni, è la protagonis­ta della serie tv di Netflix E presto sarà sul grande schermo con Tim Burton in

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