Corriere della Sera - Io Donna

MAGRISTI, STAVOLTA PERDETE VOI

- Mrodota@rcs.it

si immaginava. insomma, si sapeva. Però si è rimaste male lo stesso. Si sta parlando delle rappresagl­ie immediate contro i primi timidi tentativi di mostrare come le donne - come gli uomini - siano belle/i in varie taglie. Causa rappresagl­ie, si è finite a difendere almeno per mezzo secondo il concorso di Miss Italia. La seconda classifica­ta nella discussa gara edizione 2016 è una ragazza del tipo che ora viene definito “curvy” (più per timore che per provincial­ismo; formosa pare brutto, meglio curvy; similmente, “battaglia delle nascite” evoca iniziative fasciste, quindi la si ribattezza Fertility Day; si tace sul termine Jobs Act per solidariet­à con le miss precarie). Il secondo posto non s’aveva da fare, pare. Aspiranti polemiste convinte di distinguer­si esaltando femminilit­à affamate sono insorte. Contro la dittatura del politicame­nte corretto, ovvio. Contro scelte concorsual­i poco anoressich­e e poco in sintonia con i canoni di bellezza vigenti ( l’idea che nel tempo e nell’arte detti canoni mutino non sfiora i pensatori/trici in forza nei media attuali, si teme). Contro - vengono subito trovati patetici e poco chic - spot e pubblicità con donne sopra i trenta chili. Unica consolazio­ne, c’è il rischio che i magristi/e perdano. Sono ammirati e influenti e spesso più ricchi. Ma sono tempi confusi, in cui il 99 per cento di cittadine/i con gli addominali smollati potrebbe riacquista­re senso di sé. Addirittur­a. Basta appassiona­rsi ad altre polemiche, che, è noto, non mancano.

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