Corriere della Sera - Io Donna

Mi sento un miracolato. Fare ciò che ami è un privilegio. E lo dico perché so che cosa vuol dire alzarsi alle cinque del mattino per andare in fabbrica

- Festival di Sanremo.

mia vita il bilancio pende più dalla parte della sfortuna. Però quando le cose vanno male sembra quasi la normalità, quando hai un colpo di fortuna è talmente bianco rispetto al nero che stai vivendo da spiccare su tutto. Parliamo allora di sfortune: come l’occasione mancata del Talentiere. È il 1982 e Rita Pavone propone a lei e al suo gruppo, gli Alta Tensione, di diventare la sua band per cinque anni. «Ma lo dobbiamo decidere ora, qui, in questo camerino» dice. Due dei suoi compagni rinunciano, facendo sfumare l’opportunit­à. Allora fu una sofferenza clamorosa. Vidi spalancars­i davanti a me un cancello aldilà del quale c’era una vita da sogno in cui fai quello che ti piace e ti pagano per farlo, e invece… Però io quella vita l’ho avuta comunque e mi sento un miracolato: fare ogni giorno la cosa che ami è un privilegio assoluto! E lo dico perché so cosa vuol dire svegliarsi alle cinque del mattino per andare a lavorare in fabbrica. Uno come lei che ha fatto l’operaio e la gavetta, non si arrabbia di fronte ai tanti raccomanda­ti e senza talento che popolano il mondo della tv? Se sono lì un motivo giusto o sbagliato c’è. La verità è che se hai le capacità vai avanti, altrimenti inevitabil­mente sparisci. E lei quando ha capito di avercela fatta? Io ho paura di sparire ancora adesso! Credo in quello che faccio, ma ho sempre bisogno di gratificaz­ioni da parte di persone competenti che apprezzano il mio lavoro. Se nel 1998 l’allora direttore di Rai Due Carlo Freccero non fosse stato così lungimiran­te (o pazzo!) da permettere a me regista sconosciut­o di dirigere in diretta 17 telecamere allo Stadio Olimpico per il tour di Baglioni non sarei mai arrivato a fare quattro edizioni del Un altro colpo di fortuna! Sì, ma resto schifosame­nte umile, ho ancora un sacco di cose da imparare. Ci sono momenti in cui mi sento come dentro una stanza che si sta riempiendo sempre più di acqua: una volta che sarà arrivata al soffitto o lo sfondo e salgo oppure annego... Ma finché avrò questa pazzia che mi muove dentro non ho intenzione di fermarmi.

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