Corriere della Sera - Io Donna
LEZIONI DI VITA (EXTRACONIUGALE) Per single che sognano di sposarsi. Con un uomo già sposato
uando una donna si trova single a una certa età - diciamo tra i trenta e i quaranta -, è quasi inevitabile che incappi in una relazione con un uomo sposato. Nonostante i buoni propositi e tutti gli “a me non succederà” del mondo, pronunciati dopo aver ascoltato decine di storie sulle avvilenti frustrazioni degli amori clandestini, quasi tutte ci cascano a capofitto. Il corredo è noto: va dall’«è solo una storiella, non mi innamorerò», all’«eravamo predestinati, mi ha detto che lascerà la moglie». Con il contorno del coro delle amiche, fatto di «lascialo, non vedi che il fine settimana sei sempre sola? La moglie non gli permetterà di andarsene». Ma la single innamorata ribadirà che lui ha giurato che sta per separarsi, e si ripeterà il solito cliché che si pensa di poter infrangere, illudendosi di essere l’eccezione che conferma la regola. E così arriviamo a ieri: stavo chiacchierando con un’amica innamorata di un uomo in via di separazione - così dice Carolina -, e sorseggiavamo uno spumante dal profumo di magnolia e gelsomino, decisamente benaugurante.
La scheda di Gelasio Gaetani d’Aragona
Eravamo al tavolo di una trattoria dei Colli Euganei, quando è sopraggiunto uno dei migliori amici del padre della mia amica. Il suo commensale non era ancora arrivato, così, nell’attesa, si è seduto con noi. Lui, un gagà che pare faccia strage di donne nonostante l’età, quando ha saputo che non sono sposata, ha pensato bene di darmi un’affettuosa lezione di vita: «Stia attenta, signorina: sicuramente perderà la testa per uomini che non sono liberi. Ma voglio dirle che un uomo non lascia la moglie neanche se lo ha annoiato, perché le mogli servono per svignarsela sia dai più detestabili impegni formali, tipo le inutili cene aziendali di soli maschi, sia per non impegnarsi con le amanti oppressive (per esempio: “Non posso più vederti, mia moglie ha tentato il suicidio”)». Insomma, quel bellimbusto dei Colli Euganei ha parlato a me ma le sue considerazioni hanno colpito la mia amica. La cosa più deprecabile, però, è che si è bevuto tutta la nostra bottiglia di spumante e, dopo la lezione di vita extraconiugale, si è alzato senza nemmeno pagare il conto.
(l’intenditore)
Elisa Dilavanzo è stata mia allieva al Master in Scienze enogastronomiche presso le cantine di Gianluca e Desiderio Bisol. Era la più brava, molto bella e aveva già conosciuto il lato glamour della vita. Moda, televisione, cinema, viaggi... ma poi (sono parole sue) «ho assaggiato il vino. E l’anima, la bocca le mani si sono tinte di rosso». Ha realizzato il suo sogno e ha creato l’azienda Terre del Pirio nel versante più a nord dei Colli Euganei, su terreni bianchi calcarei dove si mescolano marne e limo, da qui il nome Maeli. Il suo vino è ricco di emozioni. Il colore è dorato, reso brillante da bollicine fine e persistenti. Al naso sprigiona note floreali e quelle fruttate di limone mandarino. Si accompagna a crostate di frutta, biscotti secchi e piccola pasticceria, a 6/8 °C.