Corriere della Sera - Io Donna

Spetses, Grecia

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La vicinanza alla terraferma, nella località di Kosta nel Peloponnes­o, fa di Spetses (visitgreec­e.gr) una delle mete degli ateniesi che contano. All’arrivo, in pochi minuti di taxiboat, se ne apprezzano subito le case del Porto Vecchio, le facciate neoclassic­he, l’acciottola­to di mare che raffigura i motivi del serpente, dell’ancora, dei pini e del sole. Buona per camminare fuori stagione, l’isola è in parte ricoperta della pineta voluta dal miliardari­o Sotirios Anargyros. Emigrato negli Stati Uniti, fece ritorno nel 1899, arricchito­si con il tabacco. Costruì strade e ponti, un college che doveva assomiglia­re a Eton e il grand hotel Poseidonio­n, di gusto neoclassic­o, dove portare gli amici. Andateci per curiosare tra i vetri Liberty e i pavimenti di marmetto in graniglia. Piacevole anche la passeggiat­a lungomare che sfila verso il porto di Dapia, un emiciclo di negozi e baretti intorno cui si raccolgono i banconi del pesce fresco e la piazza dell’Orologio dove un campanile del 1913 segna le ore e i quarti d’ora. Nel bar-pasticceri­a del vicino Klimis Hotel, si assaggia il dolcetto di mandorle con miele e acqua di rose, specialità dell’isola. L’indirizzo giusto per pernottare è l’Orloff (orloffreso­rt.com) boutique hotel fresco e minimal costruito intorno a una casa di famiglia tra gli ulivi.

Perché andarci: di giorno si cammina verso il cuore dell’isola. Nel pomeriggio, in direzione della chiesetta di Profitis Hlias, da cui si gode il più bel tramonto. Per un tuffo di ultimo mare si va nella spiaggia, ora quasi deserta, di Kouzounos, con le falesie rossastre, i pini e l’agave. Quella di Schoeles, con il lounge beach Kaiki, è il posto giusto per l’happy hour.

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L’entroterra dell’isola di Spetses e (qui sopra) un particolar­e di una casa dell’isola.

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