Corriere della Sera - Io Donna
Nicole Amarteifio, autrice di piccona il maschilismo a modo suo: «Ho voluto ragazze padrone della propria sessualità anche se decidono di farne a meno»
City, An African
School, come le sue quattro amiche anche lei tornata in patria dopo aver vissuto in America, Sade lavora in un’importante banca della capitale ghanese. Economicamente indipendente, non trascura anzi alimenta il flusso di regali e denari proveniente dal turnover degli uomini che si porta a letto. Evitando, come ha scritto la blogger Akinyi Ochieng, l’etichetta di “puttana”, grazie all’amore che nutre per se stessa, assolutamente “altro” rispetto alla considerazione maschile. Insomma, è Sade che usa gli uomini, non il contrario. Un atteggiamento sovversivo, così l’ha chiamato Nana Mensah, l’attrice che impersona Sade. «In molte culture africane, uomini e donne possiedono un diverso tipo di capitale: i primi hanno il capitale finanziario, le seconde quello sessuale». Il ragionamento potrebbe interessare i teorici alla Piketty: «La donna è al picco del suo capitale quando è giovane e ha pochi soldi, mentre per il capitale maschile è l’opposto: più sono gli anni, più crescono le risorse. La mia Sade è consapevole di questa differenza e decide di tramutare subito il suo capitale sessuale in capitale finanziario: il sesso come piano di pensionamento. Personalmente non sono d’accordo, ma apprezzo la logica che ci sta dietro».
Il maschilismo, si sa, è intercontinentale. Nicole Amarteifio, l’autrice di
ha voluto picconarlo a modo suo, nel suo Paese: «Ho messo in scena donne padrone della propria sessualità, anche quando decidono - è il caso di Ngozi – di farne a meno. Per secoli alle donne è stato detto che il sesso non era cosa per loro. Per secoli ci siamo dovute vergognare. Il mio messaggio è: basta sentirsi in