Corriere della Sera - Io Donna
LA DANZA DELL’ITALICUM
lorenzo guerini, classe 1966, nato a Lodi, deputato di prima legislatura, nonché vice segretario del Pd, è l’uomo a cui è affidata la defatigante trattativa sull’Italicum. Quella sul fronte interno, con una minoranza belligerante capitanata dal trio Bersani- Speranza- Cuperlo, ma anche quella con gli alleati di governo e le forze di opposizione. Guerini passa ore e ore a parlare: un colloquio dietro l’altro per cercare di trovare la quadra. Ma non si stanca. È un mediatore nato e, comunque, essendo stimato dai colleghi degli altri partiti e persino dai più litigiosi tra gli esponenti della minoranza, non potrebbe essere altri che lui a condurre la danza dell’Italicum. E il fatto che non si sa, almeno allo stato delle cose, se una riforma della riforma vedrà mai la luce, se verrà veramente modificata una legge elettorale che ancora non è stata applicata, non sembra scoraggiarlo. Guerini mantiene la calma e la battuta pronta anche quando affronta i politici più ostici, come Renato Brunetta. Del resto, è un professionista: fa le sue proposte, incassa le risposte e avanti così. Lo aiuta anche l’ironia di cui è ben provvisto. Solo a sera, quando nell’aula si lavora ancora, ma la Camera comincia a svuotarsi, Guerini si siede su un divanetto del Transatlantico e tira un sospiro di sollievo perché la giornata sta finendo. Quella dopo forse sarà ancora più impegnativa, ma il vice segretario non è tipo da arrendersi: eccolo sfoderare già il sorriso per la trattativa dell’indomani.
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