Corriere della Sera - Io Donna
ATTENTI AI GENITORI MALATI DI FACEBOOK
la vicenda si svolge in Austria, e per fortuna non ha uno sbocco tragico come è accaduto di recente in Italia. Protagonisti sono una ragazza giovanissima, Facebook e questa volta anche i due genitori della giovane. Lei, che il giornale ovviamente non nomina, all’età di quattordici anni si iscrive al social network più famoso del mondo. E cosa trova? Un gran numero di sue fotografie, mentre fa i bisogni sul vasino, nella vasca mentre fa il bagnetto, poi un po’ più grande in giardino, con le prime amichette in bicicletta, e via immagini fin quasi l’età in cui avviene la scoperta. La ragazzina che chiameremo A. non ci mette molto a capire che quel grazioso album di famiglia è stato messo su Facebook dai suoi genitori, con una regolarità degna di miglior causa. Protesta con tutta l’energia che riesce a trovare, chiede che le foto vengano ritirate, ma il padre rifiuta. E vanta il suo “diritto” a postare un numero illimitato di scatti della sua bella figlioletta. A. cresce, ma le sue richieste restano lettera morta. Al diciottesimo compleanno, la sua età di oggi, decide di fare causa ai genitori e dimostra che quelle foto sono state usate da ignoti in una sorta di stalking collettivo. Il padre si difende: non è possibile, le ho mostrate soltanto a settecento “amici”. L’ingenuità in qualche caso diventa colpa. Ora i giudici faranno giurisprudenza. E forse l’Austria copierà le norme vigenti in Francia, dove multe fino a 45 mila euro (io andrei ben oltre) colpiscono i genitori che pubblicano sui loro profili le foto dei figli.