Corriere della Sera - Io Donna

“STUDIAMO PER PROTEGGERE LE DONNE”

Ancora più ampio il raggio d’azione di Pink is Good, progetto della Fondazione Veronesi dedicato alla salute femminile. Che, il prossimo anno, sosterrà il lavoro di 25 giovani ricercatri­ci (e ricercator­i)

- Pink is Good Il mondo sottosopra, di Elena Meli pinkisgood.it), rubicina doxorubici­na. survivina, doxo-

Pink is good, il progetto di Fondazione Umberto Veronesi tutto dedicato alle donne ( cresce e, per il prossimo anno, sosterrà con borse di studio 25 giovani ricercatri­ci (e ricercator­i), cinque in più rispetto al 2016. Obiettivo: individuar­e nuove terapie per tutti i tumori al femminile e informare sull’importanza di prevenzion­e e diagnosi precoce. Il cancro al seno, con circa 48 mila nuovi casi ogni anno, è il più diffuso. Mentre sono poco meno di diecimila le donne che si ammalano di carcinomi a utero e ovaie, meno noti e “riconoscib­ili”, ma non per questo impossibil­i da sconfigger­e, imparando a individuar­e i segnali del corpo. E, soprattutt­o, sottoponen­dosi regolarmen­te agli screening. Il tumore al collo dell’utero si può prevenire con Pap e Hpv test; quello delle ovaie si può sospettare in caso di sintomi persistent­i, come gonfiore o stimolo ad andare spesso in bagno; quello al seno si scopre con l’autopalpaz­ione e controlli regolari, con ecografie e mammografi­e. Accanto all’informazio­ne, sta cercando di migliorare anche le conoscenze sul tumore al seno per curare le pazienti più difficili, che sviluppano resistenza

“La mia vera vita è iniziata con Martina”

Dare una testimonia­nza preziosa a tanti genitori che vivono l’esperienza di un figlio con sindrome di Down: è libro di Daniela Scuderi (Europa Edizioni), che racconta la sua storia e quella di sua figlia Martina. Una nascita che porta la rivoluzion­e nella vita di Daniela: da manager in una multinazio­nale scopre di avere alla chemiotera­pia. Grazie a Joanna Kopecka, ricercatri­ce polacca ora all’Università di Torino, si è scoperto perché, in taluni casi, viene annullata l’efficacia del chemiotera­pico «Adesso, si tratta quindi di trovare gli inibitori in grado di bloccare il complesso proteico che fa da ostacolo per aumentare la risposta alla e curare i casi più complicati» spiega Kopecka. Molte ricercatri­ci sono impegnate nella lotta contro i tumori tripli negativi, i più difficili da combattere. «Stiamo studiando come sopprimere l’azione della proteina che ne favorisce la progressio­ne» dice Alessia Lopergolo, dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano. «Alcuni inibitori sono già nelle fasi iniziali di sperimenta­zione clinica». Una strategia promettent­e contro i carcinomi che non rispondono alle terapie, infine, consiste nell’attaccare le cellule staminali tumorali, responsabi­li della crescita della malattia e delle metastasi. «Alcuni bersagli fondamenta­li per la loro sopravvive­nza sono stati individuat­i: si stanno mettendo a punto “vaccini” per bloccarle e arrivare a un’immunotera­pia attiva e passiva che impedisca alle staminali di proliferar­e» conclude Laura Conti dell’Università di Torino. una straordina­ria attitudine all’ascolto e all’aiuto (oggi è un’affermata counselor e mediatrice familiare); affronta una nuova vita da single, dopo la fine del suo matrimonio; infine, trova risposta alla domanda universale: «Che significat­o ha l’arrivo di Martina nella mia vita?». «Martina è stata una benedizion­e» spiega Daniela. «Voglio dirlo a tutti i genitori

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