Corriere della Sera - Io Donna

PULP (NOT) FICTION

- di Fiorenza Sarzanini

La sfida è talmente ardua da essere diventata, in alcuni casi, mortale. Perché questa voglia sfrenata di rincorrere il traguardo più difficile, alzando ogni volta l’asticella del rischio, può avere conseguenz­e devastanti. L’ultima moda tra i giovani riguarda l’alta velocità. E dunque quelle scommesse centrate su chi mostra maggiore dose di coraggio e riesce ad evitare di essere investito dal treno in corsa. Sembra incredibil­e eppure è tutto vero. Gli ultimi dati della polizia ferroviari­a sono confortati da alcuni filmati (rintraccia­bili anche su Corriere.it) che mostrano i ragazzi mentre si scattano selfie sui binari, oppure rimangono immobili in attesa che il convoglio li sfiori: vince chi resiste più a lungo. Nel 2016 ci sono state 72 “vittime da investimen­to” con un incremento del 47 per cento rispetto all’anno precedente. Se si analizzano le cause si scopre che «nel 56% dei casi sono causati dall’indebita presenza sulla sede ferroviari­a, nel 28% dall’attraversa­mento dei binari e nel 16% da comportame­nti anomali o impropri dei viaggiator­i». Ma ciò che maggiormen­te preoccupa sono i 10 giovani morti proprio perché protagonis­ti di una “bravata”. Non a caso la polizia ha avviato una campagna dal titolo eloquente Train

… to be cool, progetto mirato agli studenti delle scuole elementari, medie e superiori «per diffondere l’educazione alla legalità, ma soprattutt­o per far capire loro i rischi e i pericoli nelle stazioni ferroviari­e e sui treni». Negli ultimi 12 mesi sono stati intensific­ati i controlli con l’emissione di 15.000 sanzioni. In particolar­e vengono fornite regole precise per chi sosta nelle stazioni, per chi è in transito e ha bisogno di utilizzare le biglietter­ie, chi si ferma nei bar o nei negozi. Vengono suggeriti comportame­nti per evitare i furti, le truffe, ma la priorità è ormai dedicata alla sicurezza. Coordinatr­ice dell’iniziativa è il vicequesto­re Barbara Caccia, esperta nella prevenzion­e del rischio, in special modo quando coinvolge giovani e giovanissi­mi. Per evitare che il gioco si trasformi in una trappola letale.

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Barbara Caccia, vice questore della Polfer ed esperta di prevenzion­e del rischio.
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