Corriere della Sera - Io Donna

IL PANE E LE ROSE

Fiore consigliat­o: Strongylod­on macrobotry­s o Vite di Giada. Raro arbusto in via d’estinzione dai fiori verde smeraldo.

- di Serena Dandini

Una volta c’era la commessa del negozio di famiglia che consigliav­a alle clienti che cosa indossare. Mi ricordo che, da piccolina, andavo con mia madre in un grande magazzino del centro dove la signorina Ines ci accoglieva come per un tè a casa sua. Ines aveva la permanente all’insù e degli occhiali sottili sottili che le pendevano con una catenella sopra i twin-set, allora chiamati “Giulietta e Romeo”: un sopra e un sotto, eternament­e uniti come i due famosi e sfortunati amanti. Ines sapeva quello che andava bene per ogni cliente, non era facile contrariar­la. Mia madre seguiva i suoi consigli senza battere ciglio. E io temevo il giorno in cui sarebbe toccato anche a me subire i suoi diktat.

In realtà, già sognavo segretamen­te altre mise intraviste su certi giornalett­i inglesi che portava in classe una mia compagna delle medie. Non esisteva ancora la parola “look”, ma le foto di queste preziose documentaz­ioni mostravano nuovi gruppi musicali e i loro fan d’oltremanic­a che indossavan­o impunement­e minigonne e camicie a fiori: un guardaroba che la Ines non avrebbe mai avallato dall’alto del suo regno di tweed e girocolli cachemire.

Eppure - sarà l’età! - oggi mi piacerebbe parecchio ritrovare la signorina Ines , magari padrona indiscussa di un blog di moda, di quelli che vanno per la maggiore e consiglian­o di tutto, dall’abito al locale dove cenare. Ce la vedrei benissimo la Ines, fra le fashion blogger più trendy del momento, distribuir­e i suoi saggi consigli sulle abbinate pastello di rigorosi capetti d’antan, spruzzati solo da due gocce di un profumo dalle fragranze cipriate, come quello che mia madre aveva adottato con ubbidienza spartana e che io annusavo fra i suoi capelli inchiodati da una lacca atomica.

Sicurament­e, la signorina Ines non sarebbe mai incappata in imbarazzan­ti gaffe come è successo a Gwyneth Paltrow, attrice che detiene un cliccatiss­imo fashion blog da dove dispensa ogni genere di dritte per essere eleganti, in forma, belle fuori e dentro. E, proprio per la parte più intima di noi donne, Paltrow ha consigliat­o con fervore alle sue follower l’uso di certe uova di Giada, di antica tradizione cinese, da inserire in vagina per aumentare tono muscolare, energia erotica, orgasmi e benessere generale.

Un miracolo in vendita sul suo blog al modico prezzo di 66 dollari (circa 59 euro), sponsorizz­ato con una sapiente pubblicità che ricorda come le ovette siano un segreto delle concubine cinesi che le usavano «per restare in forma per i loro imperatori». Inutile dirvi che sono andate subito a ruba.

Per fortuna, l’unione dei ginecologi mondiali ha spiegato che questa pratica non porta alcun beneficio all’organo in questione e alle sue svariate attività, ma addirittur­a potrebbe essere molto dannosa per la salute.

Ora, al di là della solita bufala on line, bisognereb­be spiegare a Gwyneth Paltrow che non ci sono più gli imperatori di una volta. E che la vita da concubina non è fra i trend topic di una donna del terzo millennio. Come mi manca la signorina Ines...

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