Corriere della Sera - Io Donna

STO BENE IN PALCOSCENI­CO: È UN LUOGO SINCERO

«Quando recito non ho paura di niente» dice PAOLA MINACCIONI. L’attrice comica anche nella vita ha trovato il suo centro (dopo aver perso tanti occhiali...)

- Anna Maria Speroni

Mi sento come un muro...». Chiarisca. «Ha presente quando aggiungend­o un mattone dopo l’altro ti accorgi di aver costruito casa? Ecco, così, sto finendo il tetto ma la casa c’è. Ho concluso la fase in cui ci si fanno le ossa». Paola Minaccioni, 45 anni, attrice e comica, sarà al teatro Ambra Jovinelli di Roma dal 20 aprile in Dal vivo

sono molto meglio. «Ci saranno tutti i miei personaggi ma all’inizio sono io, senza maschere. Sono arrivata a una piacevolis­sima maturità che mi dà coraggio. Mi trovo bene in palcosceni­co perché è un luogo sincero; lì non ho paura dello sguardo delle persone, nella vita sì. Sono più silenziosa e timida di quel che si pensa».

Come se l’è cavata?

Con l’entusiasmo e la disperazio­ne. Adoro il mio lavoro e sono un’entusiasta; ma sono anche una che vede tutto nero e per questo non mi sono fermata mai: se il lavoro non c’era me lo inventavo; ho cominciato a scrivere; sono diventata autrice.

La disperazio­ne può bloccare.

Non me. Credo che le persone infelici siano più creative. Io sono contenta della mia vita e non vorrei perdere il mio centro, però sento quell’inquietudi­ne esistenzia­le che fa parte del senso/non senso dell’esistenza. “Quella galanteria dell’esse’ gniente che te strozza a cantà”, la consapevol­ezza dell’essere nulla che ti spinge a cantare, come scrive un poeta romano che adoro, Mauro Marè.

Oltre ad aver trovato il suo centro, ha perso qualcosa in questi anni?

Tantissimi occhiali... da vista, da sole, li rimpianger­ò per sempre. Ho perso peso; e spero di perdere il personaggi­o della donna insicura che ama troppo, non voglio farlo più.

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