Corriere della Sera - Io Donna
L’ORA GIUSTA? LA TUA...
Scoprire a quale cronotipo si appartiene, cioè su quali ritmi è sintonizzato il proprio OROLOGIO BIOLOGICO, è fondamentale. Parola di uno specialista che rivela i trucchi per ritrovare la sintonia e cogliere l’attimo migliore per dormire, mandare una mail
Il tempismo è tutto. Sapere e capire quando “funzioniamo” al meglio è la nostra arma migliore. È il “quando” che opera cambiamenti rapidi, rivoluzionari e duraturi nella qualità della vita. Il segreto: scoprire il proprio cronotipo, cioè, a quale classificazione dei ritmi generali dell’orologio biologico apparteniamo. «Conoscerlo consentirà di organizzare le nostre giornate in sintonia con la propria indole e natura» rivela Michael J. Breus, psicologo di fama internazionale (ha pazienti in tutto il mondo che cura anche via Skype), conosciuto come “il dottore del sonno” e autore de Il potere del quando (Vallardi). Per anni lo specialista ha focalizzato le sue ricerche mediche sulle fasi fisiologiche dettate dall’ipotalamo ed è riuscito a far comprendere l’importanza dei ritmi cicardiani (un complesso “tic tac” interno). Avete il sonno leggero? Probabilmente sarete dei “delfini”. Se vi alzate presto potreste appartenere ai “leoni”, se seguite il sorgere e il tramonto del sole siete degli “orsi”. Infine, i “lupi”: i più nottambuli. Ecco le diverse categorie del “dormire”: «È già scritto nel Dna a quale di queste apparteniamo» chiarisce Breus. «Basta riconoscersi rispondendo a un
questionario approfondito (si trova sul suo libro o in inglese sul sito
thepowerofwhen.com, ndr) per apportare piccoli cambiamenti all’organizzazione della quotidianità e godere di grandi trasformazioni che dureranno per sempre (per quanto riguarda il riposo, la digestione, la prestanza fisica, la lucidità nel lavoro, la prontezza di riflessi, l’empatia e il rilassamento)». Test a parte, “il dottore del sonno” dà dei consigli generali: «I leoni sono più propensi a fare esercizio fisico di sera, i lupi non amano la colazione ma devono stare attenti a non caricare troppo la cena. I delfini sono troppo “rigidi”, devono ammorbidirsi. E gli orsi hanno un bioritmo ideale per allenarsi al mattino». Le regole per i quattro cronotipi esistono, ma ogni caso è a sé: «Bisogna trovare un compromesso con lo stile di vita, il lavoro o la gestione dei figli».
CONCENTRARSI E SEGUIRE IL DESIDERIO
Sapete qual è quello per chiedere l’aumento al vostro capo? Il venerdì dopo pranzo. Mandare un’email? La mattina verso le 10. E mai prendere decisioni di primo mattino o nel cuore della notte. Studiando i meccanismi dell’orologio biologico, Breus ha anche individuato il “quando” perfetto per ogni situazione. Innamorarsi: «Per i delfini l’attimo da cogliere è alle 20, dopo una cena a base di carboidrati. Per i leoni è alle 7 dopo un rapporto intimo al mattino. Per gli orsi alle 16 (dopo il sonnellino) e alle 23 per i lupi». Mentre, Cupido non dovrà mai sferrare le sue frecce tra le 11 e le 14: «I livelli di ossitocina, testosterone e dopamina sono calati per tutti». Spesso la vita sessuale viene scandita in base alla praticità (tra le 23 e l’1.00) ma si dovrebbe seguire il desiderio: «Per i delfini arriva alle 20» racconta l’esperto, «per i leoni tra le 6 e le 7, gli orsi farebbero l’amore (quasi) tutto il giorno (tra le 7 e le 21) come i lupi (tra le 10 e le 22.30)». Non litigate mai con il partner alle 23 prima di andare a letto, quando siete entrambi stanchi: «Meglio discutere in modo costruttivo a fine mattinata o nel primo pomeriggio».
UNO DEI DILEMMI DEI GENITORI: QUANDO PARLARE CON I FIGLI
«Dipende dall’età» risponde lo psicologo «con i bambini da 1 a 6 anni è perfetto subito dopo pranzo o cena, dai 7 ai 12 anni cercate di farlo dopo scuola, invece, con gli adolescenti non prima delle 22». Infine, la buonanotte: «Per i delfini il momento migliore per andare a dormire è alle 23.30 (nei limiti del possibile), per i leoni è alle 22, per gli orsi alle 23 e per i lupi a mezzanotte». L’ultimo suggerimento di Breus: «Il ritmo giusto per ritrovare salute e felicità è nelle vostre mani».