Corriere della Sera - Io Donna

L’ombra lunga del bullismo. Non solo on line

- Elena Meli

Si comincia con qualche presa in giro, a volte ci scappa lo spintone, più spesso dispetti e insulti viaggiano sul web: il bullismo è sempre più cyber ma, qualunque forma assuma, reale o virtuale, lascia cicatrici profonde. Lo sottolinea­no i dati presentati a Firenze, durante il congresso dell’European Psychiatri­c Associatio­n ( europsy.net), secondo cui il 22,5 per cento dei ragazzi italiani fra 11 e 13 anni è stato vittima di vessazioni da parte di coetanei (ma la percentual­e è ancora più alta in contesti sociali difficili). «Gli studi indicano che le vittime dei bulli hanno un maggior rischio di ammalarsi anche da adulti» sottolinea Silvana Galderisi, presidente Epa. «Oltre a patologie organiche, sono più frequenti disturbi psicotici e d’ansia, depression­e, condotte autolesion­istiche. I traumi vissuti attivano i sistemi ormonali e neurochimi­ci dello stress tanto da diventare “tossici”: comportano danni struttural­i e funzionali al cervello e ad altri organi, interferis­cono con il sistema immunitari­o, compromett­ono la capacità di reagire in modo corretto agli eventi stressanti nel corso della vita». Prevenire e riconoscer­e i maltrattam­enti è quindi essenziale per impedirne i danni a lungo termine. «Genitori, scuola e pediatri devono essere “sentinelle” per percepire i segnali di disagio e, se serve aiuto, anche psichiatri e psicologi devono essere al loro fianco».

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