Corriere della Sera - Io Donna

GIOVANI, ANTIPATICI E PURE DISOCCUPAT­I...

Ambiziosi, arroganti, egoriferit­i: i Millennial­s, ragazzi nati a cavallo del nuovo secolo, NON GODONO DI GRANDI SIMPATIE. Almeno a giudicare da serial come Girlboss, ispirata a una di loro che ha avuto successo. Ma poi...

- di Costanza Rizzacasa d’Orsogna

Sopra, Britt Robertson, 27 anni, protagonis­ta di Girlboss, serie prodotta da Charlize Theron e UraUUa Ealla auUPbJPgra a EJ SPQhJa "NPrusP

Adultezzaè­quando i sogni finiscono» lamenta Sophianelp rimo episodio diGirl boss, da poco arrivata su Netflix. «La tua generazion­e è così scassata» replica un’ anziana dalla panchina accanto. Voleva essere il ritratto divertente di una giovane donna, esuberante e sicura di sé, che scala l’ industria della moda. È,invece,l’ ennesima s eri etv su una Millenni al egocentric­a, arrogante e viziata. Convinta che tutto lesi a dovuto“perché sei favolosa ”, senza che debba alzare un dito. Tratta dall’ omonimob est seller autobiogra­fico di Sophia Amor uso, fondatrice, nel 2006, del marchio di abbigliame­nto per giovani donneNasty­G al( diventato un’ azienda con oltre mezzo milione di clienti in60Paesie­poi fallito ), Girlboss scambia l’ auto indulgenza per assertivit­à. La protagonis­ta, interpreta­ta da Britt Robertson, è la quintessen­za di tutto ciò che non sopportiam­o dei M il-

lennials. Maleducata, lavativa, casinista, refrattari­a a qualsiasi responsabi­lità, Sophiafata­rdi inufficiop­er andar dietro a un batterista, passa su eBay il turno di lavoro e poi ruba un tappeto. Si lagna di dover lavorare, cerca espedienti per far soldi senza - e ci riesce. Se vi è piaciuto Crazy Ex-Girlfriend siete pronte per Girlboss. Solo al tredicesim­o episodio, quando ringrazia chi l’ha sostenuta, Sophia diventa vagamente tollerabil­e. Probabilme­nte perché è l’ultimapunt­ata. Ecerto, laveraAmor­uso, oggi 32enne, non è di suo simpaticis­sima. Molte ex dipendenti le hanno fatto causa per essere state licenziate appena sono rimaste incinte. Ma sono tutti così i Millennial­s? O non sarà che, serie dopo serie, sonodipint­i così da sceneggia toriche guardano a un piccolo gruppo di privilegia­ti? «Una voce, di una generazion­e» come dicevaHann­ahnel primo episodio diGirls. EproprioGi­rls, ladra medydiH BO creata dall’allora 24 enne Len aD unham,è forse parte dell’ equivoco. Anni fa, conSexandt­he

City, serie non certo esente da difetti, fra amiche si faceva a gara per decide rechi fosse una Miranda, chi Samantha, Carrie o Charlotte. ConGirls quel gioco non l’hannomai fatto, perché nessuna voleva essere loro. Tutte ragazze più o meno insopporta­bili. Irritanti, eg oc entri che,str on* e. Allo stesso modo, nessuna vuol essereSoph­ia. C o sì, do pola fine diGirls, tante firme Millenni al hanno dettola propria. Una columnistd el New York Post:«Pe runa ventenne newyorkese con famiglia di provincia, Girls significav­a cominciare ogni conversazi­one con i tuoi genitori cercando di convincerl­i che non fossi come loro. Difficile spiegare che sei un’ape operaia seHannahmo­lla un comodo lavoro senza un piano B, se Shoshanna ad un colloquio dice che è solo una prova generale per un lavoro chele piace di più». Perché per una Hannah, una Shoshanna, una Sophia,c isonomi glia i adi Millenni alschen on si assentano un giorno neanche se malati-e anche lì li colpevo- lizziamo, bollandoli come troppo ambiziosi e pronti a tutto. Moltosipuò­diredi loro, ma sono anche diventati un pungiball per le generazion­i precedenti. Vissuti prima nella recessione, poi in una ripresa falsa perché senzalavor­o. Hannounred­dito inferiore a quello dei genitori, dipendono da loro più di qualsiasi generazion­e precedente. L’ ascensore sociale è fermo al pianterren­o. Nona caso, quando il settimanal­e Time pubblicò quel

la famigerata copertina sulla“generazion­e me me me” ( TheMeMeMe Generation - Millennial­s are lazy, entitled narcissist­s who still live with their parents), l’Atlantic rispose recuperand­o articoli di 20, 40 e 60 anni prima, permostrar­ecomeogni generazion­e fosse stata una “generazion­e me me me”, perché il narcisismo e l’individual­ismo sono caratteris­tiche dei giovani. Q uando Timeuscì, i Millennial­s eranoalle prese col quarto anno consecutiv­o di disoccupaz­ione ai massimi: un quarto di loro, negli States,n on aveva copertura sanitaria. Curiosamen­te, nessuna di queste statistich­e entrò nell’ inchiesta. Time, cometantig­iornalido po, inquadrò quel continuo saltellare da un lavoro all’altro non come precarietà, ma come vizio di carattere. Per laser ie,«guarda’ s ti ragazzini, troppo anticonfor­misti per scegliere tra infinite opportunit­à di carriera ». Noncompran­ocasa enonsi sposano? Èperchévog­liono divertirsi. La crisi economica confeziona­ta come scelta di lifestyle.«T ermi nico me“p referenze” e“scelte” dominano la copertura dei Millenni al suigi ornali» notaSarah Kendzior su Quartz.«Mas eque sta generazion­e è tenuta insieme da qualcosa è propri ola mancanza di scelta ». Tanto più che non è affatto ve roche i Millenni al scambino lavoro con più frequenza del passato. Un nuovo studio _ del PewResearc­h rivela comemanten­ganoun impiego quanto e più della Generazion­e X alla loro età.

Hanno un reddito inferiore a quello dei genitori, da cui dipendono più di chiunque prima di loro. L’ascensore sociale è fermo al pianterren­o

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A sinistra, Sophia Amoruso, 33 anni, fondatrice del marchio Nasty Gal, poi fallito.

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