Corriere della Sera - Io Donna
La cravatta: solo eleganza o segno di rispetto?
QUALI MESSAGGI INVIAMO ATTRAVERSO L’ ABBIGLIAMENTO? PARLIAMONE SUI O DONNA.I T/ AUT H OR/ IL BUONO E IL CATTIVO. LA RUBRICA TORNA IL 27 MAGGIO.
Nonportare piùla cravatta è un attodi indipendenza dai vincoli borghesi» scrisse nel 1947 Leo Longa ne si in Parliamo dell’ elefante. L’ ironia era evidente, difficile trovare un ritratto del grande giornalista e scrittore senza la sua borghesissima cravatta. C’èchipassa decenni interi con quel nodo al collo. Anche quandola stanchezza o l’ ansia ti assalgono. Od’estate, perle strade roventi delle città. Ma la ribellione avanza. Le riviste di moda hanno inventato una nuova tendenza, i notiemen, gli uomini che rifiutano la cravatta. Recentemente le cronache hanno registrato serate mondaniss ime in cui Mic ha el Fassb end er( foto sotto ), ColinFirtheRamiM al ek si sono presentati senza cravatta, addirittura (Fassbender) con una T-shirt scura sotto alblazer.Tut ti elegantissimi. In Italia il campione assoluto del genere è Sergio Marchio nne, quell’eterno pullover scuro è parte della sua identità mediatica. Da anniMassimiliano Fuksas ha abolito l’accessorio (T-shirt nera sotto giacca nera). Vere e proprie divise personalizzate utilizzabili in ogni occasione: nelle riunioni, al ristorante con gli amici, la sera a una prima cinematografica. La contemporaneità è finalmente anche la possibilità di non“cambiarsi” obbligatoriamente quando cambia la location della giornata. Nel nome dell’indipen_ d enza, direbbe Longa ne si: basta coni vincoli al collo.
Visto che cambiando l’ordine dei fattori il prodotto non cambia, per una volta partiamo dalla fine. Da quello che molti di voi penseranno leggendo questa rubrica. «Ma come, ci sono la crisi, la disoccupazione, le polemiche sui flussi migratori e voi perdete tempo con le cravatte ?». Obiezioni accolte, vostri onori. Epperò, visto che i drammi dellacontemporaneità difficilmente si risolvono in pigiama e vestaglia (non ci riuscirono nemmeno John Lennon e YokoOno), è troppo chiedere a chi rappresentale istituzioni di tornare a indossare giacca e cravatta? C’è stato un tempo in cui la politica veniva considerata una cosa nobile. E in cui i cittadini emulavano l’eleganza istituzionale di chi la praticava, quando e ove possibile. Adesso anche ai politici, forse amo’ di compensazione per un lavoro non sempre svolto comesideve, è venuta l’ideadi assomigliare il più possibile ai cittadini. Via la cravatta, dentro i jeans. Tornare all’antico rigore sarebbe un piccolissimo segno di rispetto verso l’ istituzione che si rappresenta. D’altronde, caro onorevole che vai in tv con la camicia aperta, pensi che assomigliare un po’ di più a un oche va alavorare porterà l’ elettore a considerare il tuo look un’ atte_ nuantegen erica e a valutarti con più generosità?