Corriere della Sera - Io Donna

LA SMETTETE DI RICORDARMI LA MIA ETà?

“Non penso sia una cosa importante” dice l’attrice, definita “un raggio di sole” dai (tanti) registi con cui ha lavorato. E dai mostri sacri che ha visto circolare in casa dei suoi genitori, da Lee Strasberg a Martin Scorsese. Ma il suo unico MAESTRO rest

- di Alessandra uenezia foto di Austin gargrave

Negli anni non è cambiata di una virgola, Laura Dern: entusiasta e generosa, descrive ancora i suoi film con un fiume di parole, aggettivi ed esclamazio­ni. Con una carriera costellata di pellicole storiche e già classiche, da Velluto blu aCuoreselv­aggio, daJurassic­Park aLastoriad­iRuth, manciate dinominati on agli Emmy eS piritAward,ag li Osc areai GoldenGlob­e, continua a definirsi una“caratteris­ta stile anni ’70” e a sostenere convinta il cinema indipenden­te. Parla dei suoi registi e colleghi con rispetto e loro la ricambiano: «Èunraggiod­i sole» dicedi leiRianJoh­nson che l’ha appena diretta in StarWars: Gli ultimi Jedi. Figliadi DianeLadd( Chinatown, Alicenon abitapiùqu­i) e Bruc eD ern(att ore mitico che ha lavorato conHitchco­ck, Pollack, Peckinpah e Tarantino), figlioccia di Shelley Winters,è cresciuta con Le eS trasb erg, il leggendari odirettore dell’ Actors Studio, H al Hasby,J on Voigh te Martin Scorsese che giravano per casa. Nessuno però ha avuto nella sua profession­e ilp esodi Davi dLynch, perle i quasi un pigmalione :« Davi dm i ha insegnato tutto: i ritmi della commedia, il coraggio di rischiare, il potere della sincerità quando interpreti un personaggi­o» spiega.

kaura cern, 50 anni. k’attrice americana ha duefigli, ElleryWalk­er di 15 anni e Jaya di 12, nati dal matrimonio colmusicis­ta Ben Harper da cui si è separata nel 2013.

“eaccio meditazion­e perché credo che un artista debba sapersi concentrar­e per raggiunger­e le profondità della coscienza”

L’ attrice-che a febbraio ha festeggiat­o i 50 anni e ha due figli, ElleryWalk­er di 15 eJayadi12,na ti dal matrimonio col musicista Ben Ha rper-vive un momento d’ oro: do pola fortunata miniserie Big Little Lies, la vedremoadi­cembre inStarWars, e trapochigi­orni al festival diCannes nel nuovoTwinP­eaks, diretta ancora una volta dal suomaestro. Lei è una presenza fissa nell’ universo creativo di Davi dLynch. Ci parli del suo rapporto conlui. David è lamia lezione di vita: sono passata direttamen­te dal diploma di scuola superiore al setdiVellu­to blu. Lo considero anche lamia istruzione universita­ria( ride ): non mi ha insegnato solo a fare cinema, maaesplora­re l’ umanità sotto tutti gli aspetti, luci e ombre comprese. Twin Peaks è lamia quinta esperienza di lavoro con lui, e ognuna si è rivelata radicalmen­te diversa dallap recedente. C osale ha suggerito il maestro, questa volta, di nuovo? Mi ha detto: «Fai di tutto per essere semplice, autentica epura in un universo folle ». È buffo: David, il più visuale e musica ledei film makerc on cui ho lavorato, certo il piùliberod­a regole e costrizion­i, insiste ossessivam­ente sull’ obbligo di essere sinceri. Tu allo rati lanci nel vuoto e quandoti rivedi nel film scopri una scena che sembrava folle invece è piena di verità. Con lui impari a essere credibile in una dimensione ultraterre­na.

TwinPeaks la riportaaCa­nnesdove Cuore selvaggio, nel 1990, vinse laPalmad’oro tra le contestazi­oni. Èuno deimiei ricordi piubelli. Ero lì con Davi dLyn che Isabella Rossellini( al tempo, compagna diLynch,

ndr), che è ancora una delle mie amiche piu care. Ec’ eran oN ic(Nicolas Cage, ndr) con cui mi ero divertita damorire sul set, e puremiamad­re. La notte magica della vittoria siamo finiti a mangiare fragoline di bosco e a giocare alla roulette al Carlton. Vedere il pubblico applaudire e lanciare rose, ma anche chi protestava perché non aveva amato il film, era stupendope­rché l’arte è - e deve essere - sempre controvers­a. Ha seguito Davi dLynch anche nella meditazion­e trascenden­tale? No, lamia fu una scelta del tutto indipenden­te, cominciai a medita rea 18 anni. La prima volta che ne parlai a Dav id fu durante i provini per Velluto blu: lui crede fermamente che tutti abbiamo il doveredi aiutaregli altri e di dare(l’ at tric eeLynchdir­ec ente hanno recitato inBlackGhi­an do

la, un film realizzato da un teenager malato di cancro tramite l’organizzaz­ione Make a Film Foundation,

ndr). Per me, cresciuta nel mondo del cinema a Los Angeles, è stato essenziale capire che l’ artista deve perseguire un avi tasana, concentrar­si e meditare per raggiunger­ei meandri più profondi della coscienza. David -e può sembrare un paradosso, perché come pittore e film makerhau no stile estremamen­te radicale-è davvero molto disciplina­to. Parliamo di StarWars.Quan dovide il primo film della saga? Avevo 7 anni, forse 8, ricordo la fila interminab­ile che attraversa­va tre isolati della città per entrare al cinema. N onero una grande appassiona­ta del cinema di fantascien­za eppure rimasi stregata... I fan la fermano per strada persapere che cosa succederà nel prossimo capitolo? No, semmai incontro tanti ragazzi chemi chiedono di Twin Peaks, forseperch­é i loro genitori hanno continuato a parlarne. Èincredibi­le che do potanti anni quella serie sia ancora così vitale e rimanga un esempio di innovazion­enella tv. È cambiato qualcosa coi 50 anni? Voi giornalist­i non perdete occasione di ricordarme­lo( ride )…. io, in verità, non so neppure quale sia lamia età. Son ostata tirata suda una madre attrice che per un certo periodo della su avita risultava avere otto anni in più della sua anagrafe! E lei se ne era fatta una ragione. Ricordo che la nonna le chiedeva :« Mal osai esattament­e quanti anni hai o no ?». E lei: «Ho mentito così tanto nella vita che non melo ricordo più ».

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Empire nel 2006.
A sinistra, un irriconosc­ibile David Duchovny in una scena del nuovo Twin Peaks. rotto, Laura Dern e David Lynch sul set di Inland Empire nel 2006.
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