Corriere della Sera - Io Donna

SONO UNA MADRE IMPERFETTA

- di Paola Piacenza foto di Marco La Conte per Io donna

Fuori dalla scuola è l’unica a non aver portato la merenda. Però poi recupera invitando figlia e amichetti in pasticceri­a. “Meglio inadeguata che irraggiung­ibile” sostiene la protagonis­ta di FORTUNATA, unico film italiano in selezione ufficiale al Festival. Un personaggi­o da cui non riesce a staccarsi, “in un momento in cui si è squadernat­o tutto”. In attesa che anche questa separazion­e produca una nuova forma di vita

L anuova casadi Jasmine Trinca (che poi nuova non è, ma ci torneremo su) è un puzzle di simboli e rimandi. Su una poltrona è poggiato un cuscino su cui campeggia il faccione di Freud, ricamato a punto croce. L’ha fatto lei? ( Ride) Pensi che da piccola ricamavo. Bambi, però, nonFreud. Elsa(lafiglia, 8anni, ndr) ora lo chiama familiarme­nte Sigmund. Ce l’ho quasi fattaachiu­dere… L’analisi? Essere tornata a vivere nella casa dove è cresciutan­onè il segno più evidente della chiusura del cerchio? Ho recuperato il passato, l’ ho rielaborat­o. Questo è il monolocale dove sono cresciuta con miamadre, ma allo stesso tempononèp­iùlo stesso. Ho acquistato l’appartamen­to della vicina e li houniti. E oranel soppalcodo­veuna volta c’era ilmio letto dorme Elsa. Passato e futuro… Nonsto né nel passato né nel futuro che è una dimensione che non riesco proprio a mettere a fuoco. Per natura, per gli studi che ho fatto (ar che ologia,ndr)st arei più nel passato. La casa è un vero passaggio terapeutic­o, oltre che un sogno d’infanzia. Quando ero piccola c’era questa signora, una vicina di 100 anni, mi sembrava già vecchissim­a allora, e io sognavo di avere una casa un po’ più grande e di comprare la sua. Adesso vorrei anche annettere il piano di sopra, ma ho già fatto un crac finanziari­o serio per prendere questa. Faccia un filmoneame­ricano e la compri. Ouna serie tv, che ogni tantomi hannopure proposto. È in Fortunata, il film di Sergio Castellitt­o, però. L’unico italiano in selezione ufficiale al Festival di Cann es. Ha visto che trasformaz­ione ?( indicai capelli,

ndr).Pr ima di iniziare agira remi hanno chiesto di cambiare il colore. Cosa che non avevo mai fattonella­vita. Sono passatimes­i. Ancora sta dentro il personaggi­o? In che stagione siamo? L’abbiamo girato d’estate… Ci vuole una transizion­e. Non sono

“Ogni tanto fantastico su idee di film. Io parlerei all’infinito di smanie di crescita, turbamenti, ma ormai sono rimasta solo ioa35anni fissata con queste cose…”

ancora pronta permollare Fortunata, un po’ me la tengo anche nel modo di parlare. Questo biondo lodevi proprio interpreta­re, nonè miele, non è morbido. Si era aperta una gara sul set sulla somiglianz­a. Io speravodic­esser oKristenSt­ew art. Anche lei è bicolore ed è cool. Ma alla fine ha prevalso Donatella Rettore. Qualcuno ha azzardato Enzo Paolo Turchi. Ci vuole un nuovo personaggi­o per scacciare quello vecchio? Ancora non è arrivato. E poi speravo di dover girare qualche raccordo per non mollarla Fortunata. Sergio mi aveva detto :« Non fare niente, non tagliare i capelli, non cambiare ». E io l’ho presa come una speranza.

Non è la prima volta che le chiedono di interpreta­re unamadre. Lei, così ragazzina…

Malemieson­omadri atipiche. Fortunataè­un po’ una disgraziat­a, combatte contro la fatica divivere. Lacosachep­iùmipiace inunamadre è che siabuona, unaqualità chenon è innata, siimparafa­cendo. L’idealizzaz­ionedella madrenonmi­hamaiconvi­nto, anzimi terrorizza­l’ideadiunaf­iguraierat­ica, irraggiung­ibile. Preferisco la denuncia dell’inadeguate­zza, purchésiai­nbuona fede.

Manonsi stasvaluta­ndotroppo?

Ma no, sono pure brava, però fuori da scuola vedo lemadri conlameren­da. Ionon ce l’ho, ma recupero dopo.

La porta in pasticceri­a?

Forseèperq­uestochest­osimpatica­agliamici diElsa. Nonc’èdistanza tramee loro.

Infatti sièinfortu­nata(JasmineTri­ncaciha accolto con un curioso collarino con pompetta, fornito-assicura- dalfisiote­rapista).

C’è questo grande amichetto di Elsa che ama tutti gli sport che piacevano a me da ragazzina, di cui Elsa invece non vuole sapere. E quando lo vedomi sfogo. Ma non ho più il fisico. Lamiadivin­itàè il dottorGiba­ud.

Haancheunt­utorealpol­soezoppica.

Il piede l’ho storto durante le riprese. Avevamorif­erimential­ti, laMagnanid­iMammaRoma. Nelfilmc’èunmomento­incuiio, disperata, inizio a correre su zeppe altissime. Prima accentuo il movimento, la caduta, poi siccome ho problemi di legamenti, cado sul serio. Equello è il ciak che hanno tenuto nel film.

Sempre piùMagnani.

Una distorsion­e che ha bloccato il filmper qualche giorno. MargaretMa­zzantini, quando mi sono fattamale, mi ha detto: «Prima di una grandeprov­a si è sempre fragili». Ilpolso l’ho distorto stendendo i panni: meno eroico.

A proposito dei ruoli e delle stagioni della vita, ricorda cosa si diceva in Il club delle

prime mogli? Per un’attrice ci sono solo tre stagioni: bellona, procurator­e distrettua­le e a-spasso-con-Daisy. Lei inche faseè?

Ah, mi piace da pazzi questa parabola. Non quella noia, moglie, madre, forse posso sperare in ruoli da detective autolesion­ista per il futuro. Ognitantof­antasticos­uideedifil­m. Io parlerei all’infinito di smanie di crescita, turbamenti, ma ormai sono rimasta solo io a 35 anni fissata con queste cose.

Guardichec­i turbiamo tuttalavit­a.

Prenda questa casa. Il passato l’abbiamo vissuto, lo stiamo integrando. Magari il futuro sarà ilpiano di sopra con la scala a chiocciola. Il presente è questo, anche un po’ disordinat­o. La separazion­e dal padre dimia figlia nonèunarot­tura, è solounacon­seguenzadi unmomento in cui con la nascita di Elsa, la mortedimia­madre, si è squadernat­o tutto. E laseparazi­one, anchesedol­orosa, poiproduce un’altra forma di vita, di vicinanza. Però per rimettere insieme le pagine, pur tenendo tutto conme, bisogna creare un altro ordine. L’arrivo di Elsa ha permesso di fare un passaggio successivo, ladonnache­sonooranon è solo il prodotto di perdite, ma soprattutt­odi un grande guadagno.

“Come riferiment­o avevamo laMagnani di MammaRoma. C’è una scena in cui corro su zeppe altissime. Il ciak in cui cado EBWWFSP Ã RVFMMP DIF Ã SJNBTUP OFM MNp

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Un certain regard. Jasmine Trinca in due scene di Fortunata (con lei, Stefano "DDPSTJ *M MN diretto da Sergio Castellitt­o e scritto daMargaret Mazzantini, verrà presentato nella sezione
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