Corriere della Sera - Io Donna

CHARLIE HUNNAM

Se c’è una cosa che l’attore britannico detesta è finire nelle liste dei belli del cinema. Dopo una vita passata (inutilment­e) a cercare di essere brutto e archiviato l’esplorator­e di Civiltà perduta, presto lo vedremo nei panni avventuros­i di Papillon. P

- di Alessandra Venezia

Sexsymb olio? Maquestaè una minaccia !». È una bella storia, quella di Charlie Hunnam: determinaz­ione, lavoro sodo e categorico rifiuto dell’etichetta di sex symbol. Nato a Newcastle, in Inghilterr­a, «in una zona poco incline alla creatività », a 13 anni si spostò con la famiglia nel Lake District: «Lì iniziò ilmio periodo di incubazion­e e isolamento, e il mio futuro cominciò a prendere forma». A 17 anni se ne andò di casaper trovarsi unagente. Con uno dei suoi primi lavori, la serie

Queer as Folk, divenne un role model peri giovani omosessual­i. Biondo con gli occhi azzurri, alto, atletico, sembrava destinato solo a ruolidibel­lone. «Maame interessav­a semmai esserebrut­to» dice lui che, almassimo, si è unpo’ impolverat­oper il ruolodi Jack son“Jax”T elle rin Son so fAnarchy. Sopravviss­uto a

KingArthur: il potere della spada,l’ e pica dellatavol arotonda rivisitata dall’ a mi coGuyRit chi e, clamoroso flop al box office, stiamo per vederlo in Civiltà perduta (nei cinemadal 22 giugno) e, la prossimast­agione, in Papil

lon dove incarnerà il galeotto che nel 1973 fu interpreta­to da SteveMcQue­en. Com’ è stato crescere a New cast le? È stato piacevole, lamia era una casa piena di amore e creatività. Quando avevo 12 anni miamadre - i miei si erano separati giàdadiver­so tempo - simise conunaltro partner, cominciamm­o a spostarci in varie parti del Paese. Nel LakeDistri­ct finii per avere pochi amici, non riuscivo a comunicare connessuno, mi rinchiusi inme stesso e passai l’adolescenz­a in solitudine. I filmdiven- nero i miei compagni di vita, gli unici a farmi sentire vivo, a sostenermi. Grazie tanto, bastardi del Lake District! (ride) Ma se tutte le compagne di scuola l’adoravano... Da piccolo, a Newcastle: l’ultimo giorno di scuola, prima di lasciare quella città per sempre, era San Valentino, ricevetti 27 cartoline da 27 ragazzine diverse, eunorologi­o, unwalkman, cioccolati­ni e fiori. Mi sentii un vero rubacuori( ride ). Tuttavia, passato quel momento mi sono poi sentito detestato, un vero asociale, un disastro. Èdiventato, però, unsexsymbo­l. Che espression­e senza senso! Successo e notorietà non mi hanno mai interessat­o. Lei ha rifiutato molti ruoli da belloccio, tra cui quello di Christian Grey in 50 sfumature di grigio. Lo sapevo che sarebbe arrivata lì... In realtà non l’ ho rifiutato, troppi impegni si sono sovrappost­i. Avevo già assicurato al mio amico Guillermo Del Toro che avrei girato Crimsom

Peak con lui, e volevo mantenere quella promessa. Suo padre sene andò di casa quandole i aveva due anni. Come loricorda? Mio padre è una presenza colossale nella mi avita, insieme a mia madre l’ influenza più grande. Mamma mi ha insegnato ad amare, papà a combattere. Era un uomo assolutame­nte straordina­rio; io mi sentivo inadeguato e volevo emularlo. L’ho sempre presente e in ogni mio personaggi­o homesso qualcosa di lui, anche inJaxdiS on so fAnarchy.

Ricorda il primo film chela stregò?

Excalibur. Avevo sei, sette anni e lo guardavo e riguardavo. Continuavo a chiede reami a madre se gli attori dovevano tirare di spada e andare a cavallo sul serio: lei non sapeva come risponderm­i… io avevo già deciso che quello sarebbe stato il mio lavoro da grande. L’abbiamovis­ta direcentei­n un’altra epica cavalleres­ca, King Ar

thur, muscoloso e aitante, mentre in Civiltà perduta è emaciato e sof

ferente. Una trasformaz­ione visibilmen­te complessa. È stata un’autentica peripezia; stavo lavorando all’ultima stagione diSons of Anarchy - nellaquale apparivo malconcio e traumatizz­ato, così quandomi presentai a Guy Ritchie per King Arthur sembravo uno scheletro. Lui all’inizio non mi voleva. Ho lavorato duro, sollevato pesi, seguito una dieta ferrea, evitato carboidrat­i e latticini permettere sumuscoli rimanendo sottile. Poi è diventato Percy Fawcett, l’esplorator­e britannico scomparso in Amazzon ianegli anni ’20. Ho iniziato a girare Civiltà perduta otto giorni do pola fine diKingAr

thur,e da 84 chili sono dovuto scende rea 65 in dieci settimane: è stata un’ enorme fatica. Poi, quando ho finitole riprese di Papillon, ne pesavo appena 64. Così, quandomi hanno offerto il film successivo, la storia di un membro dell’IRA e del suo sciopero della fame, mi sono detto «No, non cela posso fare, mi rovino la salute .“Fratello mio ”- ho detto al regista -“trovati un altro, sorry ”. In Papillon ha il ruolo chef udiSt eve McQueen,dico:S te ve McQueen. Paura del confronto? Saràinevit­abile. Ma Henri Charrière è realmente esistito e il filmèfiltr­ato dalla sensibilit­à di un regista comeMichae­lNoer chehauno stile da documentar­ista. Chimai al mondo vorrebbe essere paragonato a Steve McQueen? Nessuno, si immagini io. È vero che ha paura deimicrobi? Come affrontai baci inscena? Quelli sì, mi rendono nevrotico: a me piace baciare la mia donna (la disegnatri­ce di gioielliMo­rgana McNelis, ndr), non tutte le altre. Decine di uomini mi dicono che ho una fortuna sfacciata a baciare le ragazze più belle del mondo, manonè la parte del lavoro che amo di più. Ancora non mi è venuto l’esauriment­o nervosoma chissà, forse un giorno diventerò come HowardHugh es. Perora tutto è sotto controllo! E adesso, a 37 anni, si è finalmente­messo il cuore inpace all’ideadi essere inogni listadi “Uominipiù sexy delmondo”? Sene ho qualche vantaggio, per che no? Suppongo sia un onore, giusto? Ho lavorato con David Beckham (“Il più sexy del mondo” per Peo

ple Magazine nel 2015) di recente in King Arthur e quando sono arrivato sul set e me lo sono trovato davanti gli ho detto: «Suvvia, è quasi ridicolo quanto sei bello! Non ti possiamo fare qualche cicatrice sulla faccia?».

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perduta di cui Charlie gunnam è protagonis­ta con rienna liller e Robert oattinson. gunnam interpreta un esplorator­e britannico realmente esistito, oercy eawcett, deciso a dimostrare l’esistenza di un’antica città perduta in...
Tre scene di Civiltà perduta di cui Charlie gunnam è protagonis­ta con rienna liller e Robert oattinson. gunnam interpreta un esplorator­e britannico realmente esistito, oercy eawcett, deciso a dimostrare l’esistenza di un’antica città perduta in...
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 ??  ?? Sopra, Charlie Hunnam in Civiltà perduta.
Sopra, Charlie Hunnam in Civiltà perduta.

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