Corriere della Sera - Io Donna
IL QUI E ORA
C iò che conta nella vita? Svegliarsi lamattina contenti. È impagabile. Quando sono in barca mi capita sempre. Sarà perché faccio quello chemi piace e che ho sempre voluto fare. Un milanese marinaio sembrava strano, ma io ci ho creduto, ci ho provato. E ci sono riuscito. È vero, sono stato molto fortunato perché trasformare la propria passione in lavoro non capita a tutti. Però è possibile. Anche se è dura. Ma fin da ragazzo ero più chemai determinato a scrivere la mia vita sul mare. Ero caparbio, impossibile scoraggiarmi. La vela era lamiapriorità su tutto. La dedizione era completa e totale. Poi è stato necessario anche essere al posto giusto almomento giusto e saper gestir egli incontri importanti. Comunque gli alti e bassi ci sono stati. Mi son trovato senza barca, senza sponsor e senza una prospettiva. Ma la forza per ripartiremi è venuta dalla consapevolezza chela vela era lamia vitae tale doveva continuare a essere. Ilmare mi ha insegnato a conoscere meglio me stesso, a mettermi di fronte ai miei limiti e a trovare l’equilibrio quando navigo da solo e quando sono in team. Navigare è una condizione speciale perché ti permette di vivere il presente. Il resto conta poco. Ti devi confrontare con quello che sta capitando in quelmomento. A terra nonèmai così. A terra sei proiettato nel futuro. E quindi non riesci mai a godere quello cheti sta capitando. Attimo dopo attimo il maremi ha dato sempre nuove opportunità. Come regata re con il trimarano Ma serati dove grazie alla tecnologia posso“volare” sull’acqua. Certoper ottenere tutto questo lamia famigliahadovuto fare rinunce e accettare compromessi. La mia prima moglie e quella attuale hanno spesso fatto da madre e da padre ai miei quattro figli (due per matrimonio, di etàdagli 11 ai 21anni, ndr). Ei ragazzimihanno visto a intermittenza. Il padre del resto non si sceglie. Insomma, navigare permare a volte perme è stato più facile che naviga renella vita. M ami sono sempre impegnato ed è questo che conta.