LA MIA VENEZIA, ORA

Ci sarà anche, in giro per il mondo, una mostra ogni settimana, ma la Biennale le batte tutte. Dall’agenda di un Editor sofisticato, le mete imperdibili in Laguna

Imperdibile la mostra di Damien Hirst, Treasures from theWreck of the Unbelievable, che occupa le sedi della Collezione Pinault: Palazzo Grassi e Punta Della Dogana. Le sue sculture mastodontiche (accanto, The Warrior and the Bear), impreziosite da coralli variopinti e formazioni crosta ce e, rappresentano il tesoro recuperato da una nave affondata 2000 anni fa. L’ideasucui si reggeèal limitedel kitsch, mala sicurezza e l’audacia con cui Hirst accosta ogni elemento fa sì che sia impossibile non restarne colpiti.

Non diciamolo a Sotheby’s, ma il veromotivo di questo viaggio è stato il quarto compleanno di mia figlia Olive. Dando dimostrazione di infinita saggezza, ha preferito“una torta al cioccolato a Venezia” a una grande festa a Londra. Quindi abbiamo festeggiato gustandola migliore torta al cioccolato nel migliore hotel della città: l’ Aman,d ove ci hanno accolti due cari amici, la contessa Bianca Arrivabene e lo chef Davide Old ani.

Ci ho fatto un salto a inizio maggio, accogliendo l’ invitodiSotheby’s afa re gli onor idi casa a un pranzo svoltosi al Gritti Palace Hotel. La location era gremita di star del mondo del design. Mentre l’artista Beatrice Caracciolo ci ha regalato un’anteprima della sua collaborazione con la sartoria Huntsman di Savile Row: una giacca sumisura, realizzata in edizione limitata, impreziosita sulla fodera in set ada una stampa della sua opera in bianco e nero Aghi di Pino ( sotto, una giacca Huntsman).

Degli 83 padiglioni nazionali, il mio preferito è quello francese, opera dell’ artista X avi er Ve il han( foto) e dei commissari Christian Mar cl aye Lionel Bovier. Grazie a un’ illuminazione a effetto e a interni in legno con superfici multi planari che ricordano le sculture geometriche di Ve il han, il padiglione è una gioia per gli occhi. E perle orecchie, visto che èpureunostudiodi registrazione.