Corriere della Sera - Io Donna

DESTINAZIO­NE SILENZIO

- di Mariateres­a Montaruli

Con segnarci al silenzio, nel più frastornat­o dei mondi, è un tuffo nell’ incognito. Mail vuoto contiene in sé infinite possibilit­à: di introspezi­one, sprazzi di creatività, punti di vista differenti. Trale foreste di betulle dell’ i sola di Gotland( nella foto ), a 40 minuti di aereo da Stoccolma, il silenzio è un grande attivato redi sogni. Un’ altra andatura. Un andamento lento. Una formadicur­a. Il ma recede il passo a un unico nastro d’ asfalto chetagli ai boschi disseminat­i di capanne con il tetto di erba palustre. Un silenzio surreale, oltre ai licheni bianchi, al timo selvatico, ai ginepri, alle dune di ghiaia, pare avvolgere Gotland,ment resi cammina trai pini. O mentre si osservano, vicino alla località di S lite, le stele dipinte del V secolo, coni bassorilie­vi che raffiguran­o spirali, serpenti e l’alfabeto runico. Sulla piccola isola diFurillen, anordest diGotland, collegata daunterrap­ieno, si va a cercare ancora più silenzio. Fur il lenèilrifu­g io dello svedese J oh anHellst rom, già fotografo di moda. Nel 1999 acquistò il terre nodi un cementific­io ricavandon­e l’ albergo FabrikenFu­r il len( furillen.com/en) dove il design sposa l’ archeologi­a industrial­e. Nel bel mezzo di questa bellezz ade solata,Hellst rom ha collocaton el bosco casette di legno“da eremita ”: senza bagno ed elettricit­à. Ci si scalda col camino, si legge con la lampada a dolio. Esi osserva, in silenzio, la corteccia gentile della betulla.

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