Corriere della Sera - Io Donna
NON TOGLIETECI LA DATA DI SCADENZA!
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Per quanto la nostra condizione umana, costretta fra guerre, terrorismo e disuguaglianze economiche sempre più estreme, possa sembrarci miserevole, parrebbe invece che non siamo ma istat imegli oda quando l’ uomo è apparso sulla terra .« Per la prima voltanell astoria si muore più per colpa degli eccessi alimentari che perla mancanza di cibo »: non chela fa mesi astata sconfitta ma, secondo ilri cercatore is ra e lia noYuv al No ah Har ari, dovremmo riconsiderare il nostro presente e, soprattutto, il nostro futuro. Almeno così ci spiega nel suo brillante saggio Homo Deus. Breve storiadel futuro( Mondadori). H ara ridipinge uno scenario che noi, disfattisti dediti al mugugno, non avevamo considerato, rivelandoci che :«... sempre più persone muoio nodi vecchiaia più che di malattie infettive ec’ è più gente che si suicida di quella che viene uccisa inazioni di guerra, attacchi terroristici o atti criminali».
Robada restare a bocca aperta, considerato che a snocciolarla è un accreditato studioso richiestissimo per conferenze nei luoghi più prestigiosi del mondo. Questo saggio è stato consigliato da BarackObama, inserito nel suo Bo ok Club online da MarkZuckerb erg ed è fra i dieci libri che BillGat esporterebbe con sé su un’isoladeserta. Non so seMatteoRenzi l’abbia già scaricato sul suo ebook, sicuramente non gli sfuggirà.
Guardo sempre con un po’ di sospetto i libri cosìfi ghetti, adorati dall’ intellighenzia. Devo, però, ammettere che Homo Deusè dannatamente interessante e racconta il nostro futuro da una prospettiva inedita. Secondo Ha rari, l’ umanità ormai sta abbastanza bene (mi verrebbe da sottolineare che a godersela è sempre unaparte super privilegiata ...), quindi, dopo aver sconfittola morte nera, la peste e il vaiolo, scoprirà a breve tutti i vaccini possibili per le restanti malattie (sempre per la parte che se li potrà permettere...). E, allora, si dedicherà solo alla ricerca della vita eterna e della felicità assoluta. Lasciando i lavori sporchi ai computer cher ischianodi trasformarsi nell’unica intelligenza superstite del pianeta.
Nasce così il nuovo Homo Deus che, grazie alle nuove frontiere dellamedicina e della tecnologia, sarà forever young ed entro il 2050, se non avrà ancora sconfitto la morte, si sarà portatomolto avanti, spostando laprospettiva di vita almenofino a 150 anni. Ipotesi che lo stesso H ara riconsidera“delicata ”, dal momento che potrebbe allungare all’infinito la carriera dei nostri politici e di tuttala classe dirigente in blocco, indotta a lasciare ancor ameno spazio alle nuove generazioni.
Già non riusciamo ad andare in pensione a un’ età decente perchénonci sono i soldi, figuriamoci se dovessimo vivere tutto questo tempo in più ... Per non parlare delle inevitabili crisi di tutte le religioni che credono nell’aldilà: senza i cherubini ad aspettarci, oltre la vita terrena, perderebbero ogni appeal. _
Echi sopporterebbe decine di anni in più di prova costume? No, vi prego, ridateci la data di scadenza.