Corriere della Sera - Io Donna
INTERVISTA A RUDY ZERBI SULLA MUSICA
Per parlare senza essere preso d’assalto dai (giovanissimi) fan, Rudy Zerbi deve nascondersi dietro una colonna della piscina dell’ Acqua fan di Riccione. «Se penso che ho fatto anni e anni di dietro le quinte. Facevo l’amministratore delegato di Sony ma venivo dal mondo artistico e non ero adatto per quel posto cosìprestigioso. Invecedi occuparmi dimusicami occupavodi numeri».
Poi ha iniziato a frequentare A micie Maria De Filippi...
Era l’ unico posto in cui riuscivo a parla redi musica, a fare quello per cui ero nato. Ecosìhoscelto per questo cambio vita.
Che le ha dato, appunto, la popolarità.
Vivrei solo in mezzo alla gente. Quandomi fermano per fare una foto o chiacchierare io sono felice. Una cosa che non tollero di tante persone dello spettacolo è che fanno di tutto per diventare conosciuti e poi appena le persone si avvicinano a loro si infastidiscono. E quantinehovisti di questi che dopo aver avuto successo trattavanomale i fan e poi sono spariti. Oggi pagherebbero per avere di nuovo quello che hanno buttato via. L’affetto delle persone èungrande regaloche lavitami ha fatto.
Comesi ottengonoquesti regali?
Serve il coraggio di cambiare vita. Ame è successo che ero già grande, già papà, già con una vita. Ci vuole coraggio per cambiare, un coraggio che riconosco ame stesso. Sono un fifone sumolte cose, non sono sportivo, hopauradei ragnimanellemie scelte sono istintivo. GianniMorandi, uno deimiei duemaestri di vita con Maria, una voltadimihadetto di seguire sempre lapancia, lo stomaco, per non sbaglia remai. In quel momento ho sentito che dovevo buttarmi e oggi sono felice. Forse è un po’ anche questa la ricerca della felicità.
Vale sempre?
Lamia è una famiglia di albergatori di successo: avrei potuto seguire le loro orme, come speravano. Man onero fatto nemmeno per quello e perla prima volta ho cambiato vita a 18 anni: sono andato a stare d asolo, a Milano, facevol’ università e il pony exp ress.An davo ingir oc onl emani gelide, adi cembreinm otorino, col Tutto città bagnato a consegnare buste per mantenermi e provare a fare la radio, il dj... è statounaltromomento incui da una parte avevo il certo e dall’ altro il totalmente incerto. Però l’hofatto. Forsesonounpazzo, però sono un pazzo felice.
Se avesse fatto ilmanager...
Per fare quel tipo di lavoro, al di là del fatto che non ne ero capace, ci vuole anche molto pelo sullo stomaco: lì parlavo più di tagli che di musica, dovevo licenziare delle persone enonneerocapace.
In tv invecemanda a casa tutti.
I miei nointvh anno losco podi evitare all agente di fare delle scelte sbagliate. Molti si illudono... facendoglielo presente sento di aver fatto il mio dovere.