Corriere della Sera - Io Donna
CELIA ROWLSON-HALL
“Credo sempre di non meritare quel che ho: una sensazione tipicamente femminile, purtroppo radicata nella nostra cultura” spiega la regista, ballerina e COREOGRAFA AMERICANA, che a Venezia presenta un corto dedicato alle donne. E lancia un invito a tutte
Un bunker sotterraneo, con tanto di piscina e orto. Un originale mix di inquilini: una pianista, due gemelli che si muovonoaritmodi tiptap, unacameriera, unagiardiniera, una danzatrice butoh giapponese. Più una... sirena. Claustrofobico, ma idilliaco( pare ). Improvvisamente l’ allarme suona, qualcuno scompare: non può esserci pace neppure laggiù. Ecco a voi (The [End) of History Illusion], commissionato da Miu Miu per Women’s Tales (la serie di corti realizzati da donne su temi femminili), che sarà presentato a Venezia come evento speciale alle Giornate degli Autori. La visionarietà certo nonmanca alla regista (e ballerina, ecoreografa) CeliaRowlson
Hall. Però non le manca neppure una vena apocalittica... «Purtroppo ècosì» ammettelei, cheallaMostra nel 2015 aveva portato il suo primo lungometraggio, Ma. «Qualche riccone (dicono le cronache di questi mesi) si sta costruendo rifugi. Come se grazie al denaro potesse sal-
varsi quando tutto è perduto, invece di chiedersi come contribuire a migliorare il mondo. Gli Stati Uniti sembravano un Paese ospitale, egualitario, empatico. Poi eleggono Trump, un pugno in faccia: capisci che ci sono ancora sessismo, razzismo, omofobia. Le donne vengono umiliate. Mihanno insegnatoche i bulli non vincono. Non è vero». Allora, forse, la sirena allude a un suo sentirsi un pesce fuor d’acqua in questomomento storico? Esatto! Ed è curioso che io ne abbia inserite tante nei miei corti per indagare sulla femminilità e l’ identità. Un po’ c’entrail fatto che il mare è il mio elemento sin da piccola; un po’ che, nella vita, sto cercando più fluidità, comfort, morbidezza... Tutte caratteristiche dell’acqua. Vorrei un posto dove sentirmi “giusta”. Ha problemi di autostima? Sì, soprattutto quando si tratta di fidarmi dellamia voce e dellamia opinione. Magari perché, crescendo come ballerina, ti preoccupi dei gesti, non delle parole. Di parlare attraverso il movimento. Mi è difficile chiedermi cosa voglio o cosa dovrei avere, in qualche modo credo di non meritarmelo ... Probabilmente, in fin dei conti, è un problema comune a ognuna di noi. Qualcosa di radicato nella nostra cultura. Ma danzare era un suo sogno o, come spesso accade, un desiderio dellamamma? No, no: ho chiesto io di esseremandata a lezione a cinque anni. Avevo le idee chiare: costringevo gli amici a esibirsi conme! A 16 ho lasciato la mia città (Urbana, in Virginia) per frequentare la North Carolina Sc ho o lo fArts,unas peci e di università del ballo, laureandomi in coreografia. Una decina di anni fa mi sono trasferita a New York, mi hanno chiamata su un set e lì ho capito: il cinemami consentiva di fondere le mie passioni. Scrivere, recitare, dirigere, coreografa re. Perla prima volta ho avvertito che potevo esprimermi con pienezza. Il training di formazione l’avrà avvantaggiata nel trovarsi a suo agio con il corpo. Sono cresciuta osservandomi in calzamaglia da 4 a 8 ore al giorno. Da adolescente sei così ossessionata dalla perfezione da perdere il focus, che è trasmettere forza, bellezza e grazia. Diventando adulta ho lasciato perdere: siamo chi bracciamosiamo. Piùab-quel che abbiamo, più ci percepiamo
“complete ”. L’ accettazione è tutto. Sono magra e androgina, non ho seno( e da giovane avrei voluto ). Mi hanno detto spesso che nei filmsembro un trans o un maschio... Ho ribadito con fermezza: “No. Sono femmina al 100 per cento”. Non esiste il corpo perfetto, esiste il corpo che hai. Nona caso ha curatole coreografie di Girls, la serie cultdi cui si èparlato (anche) perchéLenaDunham simostra nuda senza complessi. Lena ha compiuto qualcosa di semplice e al tempo stesso rivoluzionario: esibire un fisico che non siamo soliti vedere sullo schermo. Ha rappresentatola realtà com’ è, equestaè unaboccatad’aria fresca! Vi assicuro: ci sono più donne simili a lei che aScarlett Johansson!
Non esiste il corpo perfetto, esiste il corpo che hai. Di Scarlett Johansson io ne vedo davvero poche in giro