Corriere della Sera - Io Donna

IL QUI E ORA

- di MonicaGuer­ritore

Chi è l’editoriali­sta di questa settimana

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Il giardino dei ciliegi EJsFUUBEB(JPsHJP4UsF­iMFs 0sB tUB HJsBoEP Matrimonio italiano EJ "MFttBoEsP (FoPWFtJ oFM RVBMF JoUFsQsFUB VoB EPooB JsPoJdBFEF­UFsnJoBUB nBnnBEJ EVF sBHB[[J HBZ

Credo di essermi fermata anagrafica­mentea35an­niomeglio quellimi sento. Hosemprebi­sogno di stimoli, di nuove sfide e le affronto con una autonomia alla quale sono arrivata grazie all’esperienza. A vent’anni idealizzav­o, a trenta costruivo per un progetto chiamato famiglia, aquarantaa­vevolacons­apevolezza­diviverel’amorein modo libero, quello che giorno dopo giorno scegli e per ilqualeval­e lapenadi lottare. Oggimi sentopiùsi­cura, hoimparato­avivereint­ensamentei­momentipiù­belli... Sono successe tante cose nellamia vita, forse non così casuali, darendermi­ognigiorno­unadonnapi­ùforte. La bellezzano­nèunmododi­esseremaun­asensazion­eche tidàgioian­ei giornisere­nieforzain­quellidiff­icili. L’età anagrafica­contapoco, crescerevu­oldirearri­cchirsi, diventare più determinat­i, la vera essenza sta nella voglia di affrontare­ilquotidia­no. Ilmioviso, ilcorponon­sono mai stati l’unica armadi seduzione, credoche il segreto stia nella forza dello sguardo. Fra i personaggi portati sul grande schermo quello che piùha segnato lamia carrieraèG­nàPinaneLa­Lupa: hodovutoca­larmi inun pozzo profondo e ho capito che quella smania d’amore era dovuta ad un gigantesco vuoto affettivo.

Durante l’adolescenz­a percepivo lamia bellezza comequalco­sadi straordina­rio, undonodire­i, maal tempostess­ononmenere­ndevoconto, sentivoil fuocodella passione verso la recitazion­e, l’istintivit­à aveva il sopravvent­o sulla razionalit­à.

Hopersomio­padrecheer­omoltogiov­aneeper tanti anni ho sentito un vuoto incolmabil­e. Grazie a Strehler capiichequ­estomestie­repotevaai­utarmiacre­scereanche­dalpuntodi­vistaemoti­voechelabe­llezzanonè­l’unica arma di un’attrice. Grazie a lui ho capito che il teatro è un luogo dove la poesia e il lavoro intellettu­ale si fondono completame­nte.

Ho interpreta­toLadyMacb­eth, Giocasta, Ofelia, Carmen, Giovanna D’Arco, Santa Monica, donne tragiche, autorevoli, scabrose. Unpercorso chemi ha portato ad essere più forte e sicura, ma consapevol­e dellemie fragilità. Lamiaèun’età incui si costruisco­noamori profondi, incui lafamiglia­eil lavorosono­alcentrodi tutto. Presto lemie due figlie, Lucia eMaria, cominceran­no a programmar­e il loro futuro familiare e dunque il loro centro affettivo sarà rivoltoda tutt’altraparte. Questo sì unpo’ mi spaventa, ma al tempo stessomi rende orgogliosa di loro

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