Corriere della Sera - Io Donna

MARIANELA NúñEZ

DiMaria LauraGiova­gnini

- di Maria Laura Giovagnini foto di Eugenio Mazzinghi

Hotre fratelli maggiori. Quando sono arrivata io, mamma voleva che facessi assolutame­nte co seda femmina: troppo calcio a casa ... Mi ha sempre vesti todi rosa e, atreanni, mi ha portato a una scuola di ballo. È stato un colpo di fulmine. Perché? Impossibil­e spiegarlo. C’ è un libro che mi ha apertola testa, Il codice dell’anima: secondo James Hillman, ognuno nasce con una “chiamata”, una vocazione che è un destino. Un “daimon”. Ilmio è la danza». In effetti, non era scritto da nessuna par teche Mariane laNúñez da San Martín(a45minu ti daBuenosAi­res), senza precedenti artistici infamiglia (ilpadre è commissari­o, la madre casalinga),d iv entassep rin cip al del londinese Royal Ballet. Un’ étoilec onte sa sui palcosceni­ci internazio­nali che il 23 settembre saràTatjan­a inOnegin al Teatro alla Scala, accanto a Roberto Bolle .« Sono una fan di Roberto: è un gentleman. Umile, malgrado venga acclamato come una rock star: si impegna con serietà, approfondi­sce. Sono grata di poter dedicarmi a ciò che amo concompagn­i di questo spessore! Ho coronato imiei sogni».

Eppure èuna vitadi sacrifici.

Mah, così dicono ... In realtà a mela disciplina piace: vuoi una cosa? La devi sudare! Dagli 8 ai 14 anni andavo a lezione di ballo a Buenos Aires di mattina, a scuola a San Martínn el pomeriggio, dalle 19 alle 22 tornavo di nuovo nella capitale per altre classi. Rientra-

vo, compiti e cena. Quattro ore in auto al giorno, ma non lo pativo. A volteimiei interveniv­ano :“Oggi stai in camera a riposarti”. E io impazzivo: “No, no: vado!”.

Approdare a Londra da sola, a 15 anni, nonsarà stato semplice.

Volevo lasciare Buenos Aires da quandone avevo 12. Mi sentivo ripetere :“Con il tuo talento meriti una carriera inEuropa”. Il primo ad aiutarmi è stato Maximilian­o Guerra (il ballerino e coreografo argentino,

ndr).C erto, ero piccola emi mancavano i miei( noi ci teniamo all afamiglia quanto voi italiani ): so nomaturata in fretta. Emi sono attaccata ancora di più alla danza. Datemi le scarpette e sono felice, in pace, connessa conme stessa.

Che personaggi­o sente più affine?

Non so scegliere, mi sono esercitata per avere ilmassimo ventaglio di ruoli, classici e contempora­nei. Di Tatjana, comunque, sono pazza! Ho visto l’Onegin così tante volte... Conoscevo la coreografi­a a memoria primadi averlaprov­ata!

Perché questa predilezio­ne?

Tatjana è una giovinetta passionale e sensibile e intensa che-dopo esser stata rifiutata da O ne gin-fiorisce come donna. Rivela grande carattere.

Laprovoco: nonsonounp­o’ polverosi questi balletti oggi?

Tutt’altro: ci insegnano parecchio! Viviamo in unmondo veloce, ipertecnol­ogico, non c’è spazio per la componente “magica” (come in Gi

selle, per esempio). Sono storie che capitanoao­gnuno - chinonhaav­uto il cuore spezzato almeno una volta? - però non si va a fondo nell’analisi dei sentimenti.

Forse prevale la paura.

Sì, le persone si proteggono almassimo, si chiudono, si tengono fuori dal gioco. Si schermanod­ietro a un computer perdendo contatto con il cuore. Hanno terrore di concedersi allapassio­ne.

Leino?

No! Sono passionale nel lavoro, sono passionale quandomi innamoro, sono aperta emi do completame­nte, sulpalco e fuori. Nonmirispa­rmio.

Eppure danzare richiede massimo self control. Nonè contraddit­torio?

In parte sì, è vero: servono anni e annidi tecnica per acquisire padronanza del corpo e dopo-sul palcooccor­re lasciarsi andare.

A proposito di lasciarsi andare: balla il tango?

No. Ho preso due otre lezioni a Parigi con Al ejan dr o(ilfi danzato Al ejandr o Parente, argentino, primo ballerino al Teatro Colón,n dr ), purtroppo è complicati­ssimo per un ballerino classico: richiede improvvisa­zione (invece siamo abituati alle coreografi­e) e soprattutt­o, da parte della donna, implica l’affidarsi senza sapere quale passo l’uomo le proporrà... Però presto o tardi faremo uno show di tango! Mi affascinal­a musica, mi affascinal­a relazione- elegante e sensuale al tempo stesso-che si instaura tra ipartner.

Anche Mik ha il Baryshniko­v adora il tango e sostiene( paradossal­mente !) che è troppo difficile per lui: si limita a fotografar­e chi lo balla.

Non lo sapevo. Ecco mese lo capisco!

Lei èstatas posata conThia go So ar es, ora è fidanzata con Parente: la relazione con un collega è più semplice o più complicata? Tra artisti, l’ Ego non è un pericolo?

Impossibil­e generalizz­are, ogni relazione è un caso a sé. Dipende dalle persone. Con il mio fidanzato parliamo di questo. La conclusion­e? Dobbiamo vivere l’ attimo.

Quindi non le chiedo come si immagina fra dieci anni...

Sto vivendo un momento felice, mi sento realizzata. E poi siamo in evoluzione continua, non sono più quell adi ieri enonsono ancora quella di domani. Fra dieci anni... Chissà?

A cosa si dedica se non ha impegni?

Sono una workaholic, ahimé: la mattina lavoro comunque ... Mi piace andare al cinema, guardare Netflix, leggere( adesso sono alle prese con la biografia di Mar gotFonteyn:magn ifica !). Appena posso torno in Argentina: mi ricarico circondata dagli affetti. Sono in tour in posti bellissimi dodicimesi all’anno: chi ha bisogno di vacanze esotiche?

Sono passionale nel lavoro, sono passionale quando mi innamoro... Do tutta me stessa, sul palco e fuori

 ??  ?? Marianela núñez, 35 anniM Qui sopra, eccola conroberto­aolle, S2, nella Giselle appena portata in tour negli Stati tniti dal Teatro alla ScalaM
Marianela núñez, 35 anniM Qui sopra, eccola conroberto­aolle, S2, nella Giselle appena portata in tour negli Stati tniti dal Teatro alla ScalaM
 ??  ??
 ??  ?? Marianela Núñez nelle vesti di Tatjana nell’Onegin, alla Scala dal 23 settembre. Qui sopra, con Roberto Bolle in Giselle.
Marianela Núñez nelle vesti di Tatjana nell’Onegin, alla Scala dal 23 settembre. Qui sopra, con Roberto Bolle in Giselle.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy