Corriere della Sera - Io Donna
ANN CAIRNS
Di Paola Piacenza
Quella frase che Madele in e Albright-exsegretari odi Stato americano durante la presidenza Clinton e primadonna in quella carica-leaveva detto in un incontro alla Georgetown University deve esserle rimasta impressa :« C’ è un posto speciale all’ inferno perle donne che non aiutano le altre donne ». Responsabile della gestione dei mercati di Master card, Ann Cairnscon grande semplicità dice di volere che “le donne abbiano successo”. Chiosando: «Nessuno vorrebbe vivere una vita in cui ci fossero solouomini, quindi perché dovrebbe essere così nel lavoro?». Il mondo in cui si muove questa manager che ha studiato matematica pura e statistica alle università di Sheffi el de New cast le, che ha esordito disegnando condutture perla British Gas ed è diventata poi una figura chiave del settore bancario mondiale, è-come racconta in una suite dell’hotel D ani elia Venezia, sotto los guardo severo dei papi e dei dogi dei ritrattiappesi allepareti - invorticoso cambiamento: «Siamo nell’era dell’ intelligenza artificiale, dobbiamo ancora capire quali abilità resteranno a noi e quali verranno gestite dai computer. Dovremo tutti attrezzarci connuoveabilità». Erano gli anni ’70, ricorda, quandomossei primi passi, non aveva ancora terminato il master, e di donne che lavoravano nell’ingegneria ce n’ erano davvero poche. Donne alla guida di un teamdi 50 ingegneri, ancorameno. «Poi, quando British Gasèstato pri--
vatizzato ho capito che non erano gli ingegneri a salire ai livelli più alti, mach i aveva un retroterra finanziario» prosegue .« Mentre pensavo che avrei dovuto prendere in considerazione l’idea di unMba, lessi un annuncio sul SundayTimes: Citigroup cercava gente conesperienze inambitidiversi dal settore bancario, che loro avrebbero formato nuovamente. Così lamia carriera ha preso un’ altra strada». OggiAnnCairns è a Venezia perché ama il cinema. E inaugura, da sponsor ufficiale, una collaborazione con la Mostra seguendo l’esempio di operazioni già sperimentate a Cannes e alla Berlinale. «Il cinema ci aiuta a pensare creativamente e liberamente» dice. «Quando abbiamo radunato professioniste di ambiti diversi per un’ altra delle nostre iniziative ,“L et her shine” (“Lasciate che lei brilli”), per discutere di quale eredità lasceremo alle donne del futuro, siamo partite da filmche avessero come protagoniste eroine di cui abbiamo studiato pregiedifetti. DaIldiavolo veste Prada a Chocolat, da Via col vento a Il cigno nero. Figure certamente non unidimensionali: è importante infrangere i pregiudizi».
Il più radicato è che il peggiorn emicodi una donna sia un’ altra donna.
Non è vero, ma molto dipende da quanto sappiamo accettare nuove sfide. Io ho avuto dei capi, tutti uomini, chehanno avutofiducia inme emihanno aiutato a crescere. Ma se il tuo boss non crede in te, meglio che cambi boss. Questa è una delle decisioni più importanti da prendere per la carriera: identificare le persone con cui lavorerai bene, da cui puoi imparare e che ti valorizzeranno.
Studi sostengono che si parta con lo stess olivello di ambizione, ma nelle donne a un certo punto decresce, mentre negli uomini aumenta. A lei nonèsuccesso?
Il mi olivello di ambizione non è stato costante, ma non ha mai preso una curva discendente. Ho avutomia figlia a 37 anni e, considerato chemi ero sposata a 19, direi che non ho presola maternità alla leggera. Quando hai un bambino non vuoi andare ogni sera a cena coni colleghi a tessere quel lare tedi relazioni così importante nel lavoro, co saper cui gli uomini sono certo più portati. Ma mia figlia oggimi dice: “Mamma, meno male chehai sempre lavorato”.
Come se l’è cavata?
Mio marito è un insegnante, ha lunghe vacanze estive, e quando è capitato che ci trasferissimo all’estero per ilmio lavoro, lui cercava impiego nella stessa scuola di mia figlia non troppo distante. Ha funzionato. Mia figlia ha cambiato 5 scuole prima dei 12 anni, c’ erano tutte le condizioni perché ne uscisse traumatizzata, ma non è stato così, anzi. L’università è stata un successo e ora ha iniziatola Lond on businesssc ho ol.
Ha incontrato chi non le dava credito in quantodonna?
Spesso. Ho lavorato per uncapoche rifiutavadi comunicareconme. Ho imparato molto da lui, perché la situazionemi ha spinto a prendere decisioni in autonomia.
Quando ha capito che mettere a frutto l’esperienzaa favoredi altre professioniste sarebbe stataunabuona idea?
Mia madre ha lasciato il lavoro in una farmacia quando sononati ifigli, poi è rientrata. Unaltro progetto, “Mastercard returnship programme”, mi ha fattopensare a lei: consiste nell’aiutare alcuni professionisti, uomini compresi, a rientrare nel flusso dopo un’ assenza. Un’ altra iniziati vacui ho lavorato sono i congedi di paternità e maternità :16 settimane perledo nne ,8 per gli uomini, per tutti i dipendenti Master card nel mondo. Certo, in Scandinavia vanno anche oltre, main Gran Bretagna eUsa la nostra normativa supera quello che prevede la legge. E pensiamo che sei padri passano del tempo coi loro figli, a nchele donne ne trarranno vantaggio.
Avetequote rosa?
Siamo 50/50 ma senza quote, ciri usciamo in maniera naturale. EinPaesi come Taiwan, Ucraina, Nigeria, Colombia, Turchia, Croazia, Grecia, al vertice c’èunadonna.