Corriere della Sera - Io Donna
La politica deve parlare anche di passione?
SOLO UN RAGIONAMENTO PRAGMATICO RISOLVEI PROBLEMI? PARLIAMONE SUI O DONNA.I T/ AUT H OR/ IL BUONO E IL CATTIVO. LA RUBRICA TORNA IL 30 SETTEMBRE.
In Servire, non servirsi/ la prima regola del buon politico, la raccoltadi scritti di Luigi Sturzo tra il 1946 e il 1959, uscita nel 2015 da Rubettino, si legge: «Non abbiate paura, candidati di tutti i partiti, di parlare di Patria, come ideale collettivo, indica giustizia, moralità, equità, onore, rispetto della personalità». Difficile trovare una definizione più sobria e più densa. Eppure - e don Sturzo era un sacerdote - manca una parola: amore. E menomale. Abbiamo attraversato anni in cui il sostantivo è stato dissennatamente mescolato alla politica. Co mese vincoli personali e richiami amorosi potessero pesarenelle scelteper la collettività. Da qualche tempo l’aria è cambiata e le tematiche amorose hanno provvidenzialmente abbandonato l’ area di palazzo Chigi, per mancanza di materia prima da gossip, e si sono giustamente addensate tra calcio e dive, tra Buffone Bel en,pe rintenderci. Era ora. La stagione è complessa, piena di incertezze. Richiede massima concentrazione e grande serietà. L’amore, quello vero e che ci riguarda, lasciamolo a ciascuno di noi. _ Alle nostre gioie. E ai nostri dolori.
Quando Berlusconi disse solennemente che «l’amore vince sempre sull’invidia e sull’odio», quel pezzo d’ Italia che lo sosteneva lo osannò. Gli altri lo presero in giro. Sono passati pocomeno di dieci anni, la crisi economica non aveva mostrato i suoi effetti più devastanti e quella frase, proprio perché l’ uomo di Arcore la tarava su se stesso e non come un principio generale, diventò il massimo che poteva diventare. Uno slogane poi il tito lodi un libro, uscito afirm adi Berlus coni stesso. Oggi, però, diquell’“amore” declinato come messaggio politico avremmo assai bisogno. Le parole“amore ”,“solidarietà ”, “amicizia”, “fratellanza” sono scomparse dal dizionario pubblico e stanno per estinguersi anche in quello privato. Le tiene alte solo Papa Francesco, spesso acclamato da quelli che poi, quando tocca a loro, cambiano registro. Forse una politica a tra zio nepe ace and love non esiste. E probabilmente non conviene. Ma se tornassero su qualche manifesto elettorale le icone diJohnLenn on e YokoOno, che quasi quarant’anni fa si chiusero a letto per combattere la loro battaglia pacifista, di sicuro malenonfarebbero. Espezzerebbero quel coro d’odio che, ormai, haoccupato tutto lo spazio a disposizione. Purtroppo.