Corriere della Sera - Io Donna
L’ESTRO LUMINOSO DI ELSA
Tessuto cristallino con maglia d’ottone e ricami deluxe per un capo che ci racconta un geniale connubio. Tra ragione e frivolezza
Ogni eroe ha dei poteri speciali. Quello di Elsa Schiaparelli, couturier italiana trapiantata a Parigi nel 1922, fra le più influenti “eroine” dellamoda del Novecento, fu quello di creare geniali frivolezze sui principi della razionalità. Come intuibile già nel 1954 dalla sua autobiografia Sho
cking Life: «I vestiti devono ispirarsi all’architettura: non bisogna dimenticare il corpo, usandolo co mela struttura di un edificio. Linee e dettagli stravaganti o asimmetrie devono sempre essere in stretto rapporto con questa struttura ».
Un pensiero che, negli anni Trenta, portò a creazioni modernissime. Capispalla rigorosi precursori di odierni completi da donna in carriera, costumi interi con reggiseno integrato oblazerdas era. Elsa fu inoltre fra le prime sperimentatrici di cristalli Swarovski su ricami deluxe e all’uso di questi decori preziosi s’ispira oggi un capo speciale come l’abito Crystal ² : realizzato in Crystal Fine Mesh, “tessuto” cristallino Swarovski composto da rettangoli di leggerissima maglia in ottone, oltre 31mila cristalli ciascuno. Eccellenza della collezione Alta Moda Inverno 17-18 di Bertrand Guyon, fashion director di Schiaparelli, che introduce così
Crystal ² : «Nell’estetica, riprende il lavoro della celebre artista svizzera Sophie Taeuber-Arp, esponente del Costruttivismo; mentre il suo tratto minimale evocagli intarsi dei primi maglioni che Schiaparelli realizzò negli anni ’20. Una fluidità data da questamateria speciale che sembra fondersi con la pelle, e da una linea elegante e sottile».
Oltre due chili di splendore, sei persone al lavoro per 200 ore, ricami tridimensionali di pietre multi color. Il risultato? Luci riflesse nei 5milioni di sfaccettature di 314mila cristalli, unendo funzionalità quasi casual a décor eccezionale. Un ostile ambivalente, già contemplato dalle parole poste sulla porta del primo atelier, nel 1932: “Schiaparelli. Per lo sport, per lacittà, per lasera”.