Corriere della Sera - Io Donna
Piccoli poliglotti crescono
Primasicomincia, meglioè. Findal nido d’infanzia, perché imparare una seconda linguapuò essereun (bel) gioco: lo sottolinea la terza edizione del FestivalFindaPiccolidiTrieste, organizzatoperoggi 16settembre dalCentroperlaSalutedelBambino( csbonlus.
org) ededicatoalbilinguismo, semprepiùdiffusononsoloperl’aumentodeipiccolistranieriinItalia, maancheperchéconoscerealmeno l’inglese ormai è indispensabile. Per riuscirci senza sforzo bisogna iniziare presto e soprattuttopuntarealleemozioni, comespiegalapsicopedagogistaMonicaCastagnetti: «Ilcontatto con la seconda lingua deve coinvolgere affettivamente, solo così sarà associato a esperienzegradevolichepoiilbambinovorràripeteree coltivare. Nell’infanzia l’obiettivonondeve essereparlare inglese allaperfezione, mamettere le basi per voler avvicinareun’altra cultura: giocare, leggere libri o canticchiare filastroccheconigenitorisonometodisemplicimaefficaci, guardarefilmecartonilosonomeno, perché si resta passivi».
Per favorire la lettura condivisa il festival diventa itinerante: finoamarzo2018 il laboratorioMamma Lingua porterà in varie città 127 volumi in sette lingue, scelti per avvicinare i bimbi agli idiomi più diffusi. Ricordando che nonèmai troppo tardi: «Il linguaggio è relazione, losi imparamegliosesièmotivatiauno scambio con l’altro. Infatti gli adolescenti pocoportati per le linguediventanopoliglotti se hannounafidanzatinastraniera».