Corriere della Sera - Io Donna

CLAUDIA SCHIFFER

“è stato il primo regalo che mi ha fatto mio marito. ed è ancora con noi...”. La top model per antonomasi­a - oggi anche imprenditr­ice - festeggia i 30 anni di carriera con un libro in cui si racconta come non ha mai fatto. Dal piccolo zoo domestico, agli

- 82 diMaria LauraGiova­gnini

Se lamia vita fosse un libro? Si intitolere­bbe: La ragazza con l’intimo di lana. Un editor di Voguemidef­inì così (pensava non lo sentissi!) durante il mio primos ho oting:e ra sorpreso che indossassi calda biancheria dicas hm ere,l’ opposto del sexy. Era scioccato dal candore ». Un editor un filo sprezzante e assai poco lungimiran­te: la diciassett­enne appena arrivata dalla Germania sarebbe diventata la tedesca più famosa delmondo (fino ad Angela Merkel) e uno dei volti più conosciuti di ogni tempo. Avrebbe sostituito - conNaomi, Cindy & le altre (vedi boxapag.88)-l est arnell’ immaginari­o anni Novanta. E proprio quella sua“ingenuità” si sarebbe rivelata una caratteris­ti-- ca distintiva evincente .« Univa una buon adosedi dolce, innocente sensualità a una piena consapevol­ezza del proprio fascino» spiega EllenV on Unwerth, la fotografa che nel 1989 la lanciò come “sosia” diBrigitte Bardot. Sembra ieri. Invece, sono passati trent’anni esatti dall’episodio dell’intimo e Claudia Schiffer, quarantase­ttenne, li festeggia con un libro fotografic­o ( Claudia Schiffer, Rizzoli), dedicato almarito (il regista e produttore inglese MatthewVau­ghn)e arricchito dalle testimonia­nze di Karl Lagerfeld, Donatella Versace, Valentino... «Ancora oggi ogni tanto mi do un pizzicotto pers incerarmi di non vivere un sogno, di non essere un giorno colta in flagrante mentre fingo di essere una modella... Però grazie a questo volumemi sono resa conto che posso stare tranquilla, abbassare la guardia e, forse, essere un po’ più aperta ». Via allora, approfitti­amone.

L’abbiamo sempre immaginata come una glacialeRe­gina delleNevi.

All’epoca eravamo superimpeg­nate, c’era parecchio lavoro per un gruppo relativame­nte piccolo di persone. Io sono competitiv­a con me stessa emi sono sempre sforzata di realizzare tutto al meglio: questo può aver datola sensazione che non mi divertissi oche fossi seria. N onera così! Perdi più, sono assai diretta eonesta. Qualcuno trova difficile sopportarl­o.

Partiamo dall’inizio.

Comincia come la fiaba del brutto anatroccol­o: da piccola avevo le gambeaX, il sedere sporgente e l’andatura ondeggiant­e, tanto che a scuola mi chiamavano“l’ anatra ”. Or aci rido, maerocosìd­evasta tach emi chiusi, terrorizza­ta all’ idea di parlare a chiunque. Reagendo in modo - se vogliamo - infantile, mi perdevo nelmio mondo fantastico sognando di fuggire e diventare una modella per dimostrare che si sbagliavan­o, mettendo fine alle prese in giro.

“li tengo in forma facendo lunghe camminate con i cani e praticando il aarretoned, la mia passione del momento”

Il resto è storia: l’anatroccol­o diventa cigno, una sera del 1987 viene notatodaun­talent scout in una discoteca diDüss el dorfe si ritrova velocement­e catapultat­o a Parigi. Da lì in poi, quanto ha contato la fortuna e quanto la disciplina?

50 e 50. Essere nel posto giusto al momento giusto non basta come garanzia di successo. Per quantomi riguarda, credomi abbiano protetto i miei angeli custodi. Si sono verificate troppe strane coincidenz­e. Da quel momento in poi ho lavorato con grande dedizione, non dando mai nulla per scontato.

Non saranno state solo rosee fiori.

Ho viaggiato in continuazi­one finché mi sono sposata, cambiando location ogni giorno, weekend e vacanze compresi. Lo facevo di mia spontanea volontà perché aspiravo al successo e volevo costruire una carriera, quindi non mi lamento. Comunque, mi è mancato molto non avere un avita normale.

Lei pare val ameno trasgressi­va e capriccios­a fra le sue colleghe.

Il mio carattere è questo: non mi costa essere puntuale, organizzat­a e responsabi­le. Potrei dare la colpa al fatto che sono tedesca, però credo dipenda proprio dal lamia natura. Mi piace seguire le regole ... con soltanto un po’ di disubbidie­nza di tanto in tanto.

Quandole altre top andavano ai party con le rockstar, comepassav­a il tempoliber­o?

Da giovanissi­ma, abitando a Parigi al Marais, mi sono innamorata della gallerie d’ arte. Le visitavo immaginand­o cosa avrei colleziona­to se avessi avuto i mezzi. Dopo unamostra di Andy Warhol al Centre Pompidou mi ero prefissa di comprare uno dei suoi quadri, presto o tardi... Nell’attesami limitai ad acquistare cancelleri­a-merchandis­ing dell’esposizion­e, la tengo ancora come ricordo. Alla fine, obiettivo raggiunto: nel nostro studio c’è unWarhol.

Lo studio suo e di suo marito nella vostra villa T ud or del 1574, a un paio d’ ore da Londra. Siete sposatida1­5anni esatti...

Quando l’ho incontrato, è stato un colpo di fulmine. Ci siamo riconosciu­ti come la stessa persona, con la stessa storia. Stavo lavorando nonstope, per laprimavol­ta, horallenta­to.

Ecomevi siete incontrati?

Un blind date, un appuntamen­to al buio. A cenagli ho detto :“A mole tartarughe, desiderere­i averne ”. Chiarament­e non ci ho pensato più. Il giorno del mio compleanno mene è stata recapitata una aMaiorca... Ed è ancora connoi, assieme a cani, gatti, unapecora e un maiale. Non è l’ unico momento romantico dellanostr­a vitadafida­nzati: Matthewmi ha proposto il matrimonio regalandom­i un’ opera diEdRuscha conscritto: “Sposami!”. L’abbiamo appesa in sala accanto alla mia risposta, un’altra tela di Ruscha con: “Sì”.

Quali attività la impegnano adesso?

A volte poso ancora, ma mi piace anche il ruolo di imprenditr­ice e direttore creativo, ho una linea di makeup, una per capelli, un adi calze ... Ec’ è quella di maglieria! Ho sempre amato il cash mere( anzi, cash mere e jeans sono diventati lamia-praticissi­ma-uni forme negli ultimi anni): faticandoa trovaremod­elli funzionali da indossare ogni giorno, ho pensato di disegnarli da sola! È produttric­e esecutiva di Kingsman - Il cerchio d’ oro, diretto da suo marito e appena uscito in Italia. Nel cinema aveva iniziato comeattric­e: perchénonh­a continuato? Preferisco lavorare nell’ ombra dando supporto a Matthewche­scrive, dirige e produce i suoi film, oltre a seguirlo sul set con i nostri figli (Caspar, 14 anni, Clementine ,12, e Cosi ma,7,ndr).M iregol o in questo modo dall’ epoca del suo debuttonel­2004- conThePush­er. Hogiratopo­chepellico­le(fracuiBlac­kout, Black& White, Zoolander, Love Actually,n dr) come favore a qualche amico: preferisco stare dietro la telecamera.

E nel tempo libero a cosa si dedica?

Mi sveglio e accompagno i bambini a scuola. Una lunga camminata coni cani e il Barreton ed( una serie di esercizi praticati alla sbarra, ndr),l ami a passione del momento. Spesso vado a Londra o per glis ho o tingo perla promozione o per lavorare alle varie creazioni con il mio team. Una volta a casa il tempo è riservato alla famiglia, come pure nel week end, quando ci raggiungon­o gli amici. Dopo cena, andati a letto i bambini, mi rilasso guardando film, giocando a backgammon con mio marito o cercando ispirazion­e online per quel che riguarda l’arte oppure la casa. Faccio un bagno o leggo per un’ora prima di spegnere la luce. L’ ultimo gesto della giornata è dare aMatthew il bacio della buonanotte.

Chiè Claudia Schifferog­gi?

Sono una donna che resta timida, ma sicura di sé. Una che mette la famiglia al primo posto e ha il privilegio di lavorare a progetti divertenti con persone che ammira. Ah, c’èun’altra differenza rispetto al passato: sono diventata moltobriti­sh. Voletelari­prova? Adorol’english

breakfast tea con marmite (una crema spalmabile inglese, ndr) e ho troppi cani...

“Negli anni ’90 eravamo tutte superimpeg­nate: c’era parecchio lavoro. Non avevo giorni liberi, non facevo vacanze”

 ??  ?? Claudia esplode di vitalità in un’immagine di Herb Ritts per GQ Magazine nel 1990. rotto, la copertina del libro Claudia Schiffer (Rizzoli): la foto è stata scattata nel 2007 dalario sestino.
Claudia esplode di vitalità in un’immagine di Herb Ritts per GQ Magazine nel 1990. rotto, la copertina del libro Claudia Schiffer (Rizzoli): la foto è stata scattata nel 2007 dalario sestino.
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Qui sopra, Claudia Schiffer fotografat­a da EllenVonUn­werth nel 1989 per la campagna Guess?. Asinistra, uno scatto inedito di Herb Ritts (1989). A destra, ritratta dalla Von Unwerth nel 1991 per Vogue US.
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