Corriere della Sera - Io Donna
Un leader forte ci salverà dagli estremismi?
Una cupa ombra incombe sulla scena politica italiana, quindi sul futuro del Paese: l’estremismo. Non è solo questione di svastiche, di incursioni di qualche testa rasata, di fotodiAnnaFrankdissennatamente usate come pedine di un folle e spietato gioco. È un’atmosferacomplessiva, e disorientante, incui laviolenzaideologica(efisica) sembraguadagnareterreno. La legge può punire. Lamagistratura può condannare. Ma l’essenziale, lo sappiamo tutti, è una capacità di governodiunadifficile contingenza chehamolti referenti in campo internazionale. E sarebbe superfluoricorrere ad esempi. L’istinto primo sarebbe quello di affidare la risposta a personalità “forti”, capacidi affrontare ilmuro contromuro. Ma per come è fatto questoPaese, storicamente pronto a dividersi e a litigare (purtroppo anche a combattersi) una soluzione delgenerepotrebbeportarea conseguenze estreme. Non è questione dinomi, qui. Né di schieramenti politici. Il puntoèsperarechelanuovacompaginegovernativa, qualsiasi essa sia, decidadimettereda parte gli argomenti capaci di spaccareeritrovarepossibili collanti. Non è utopia, meno chemai buonismo. Ma ci sonomomenti incui il carisma diun“leader forte” puòprodurre problemi, anziché risolverli. Ilgrigio, sisa, vacon tutto.
Sonotornati i fanatismi, inazionalismi, gli estremismi. Il fascismostrisciante, ancor piùdiquelloche si palesaqua e làdando corpo a determinati saggi della stupiditàumana in certi stadi e in certe piazze, fa paura. Basta per farci sperare nel ritorno a tutti i costidiunodiquei leaderchesiprofessanoliberali, democratici, riformisti, rassicuranti? No, non basta. E, soprattutto, non a tutti i costi. Nel saggioTutto
(LanavediTeseo) loscrittoreEdoardoNesi e ilfinanziere GuidoMaria Brera - impossibili da scambiare per pericolosi sovversivi - fanno coincidere l’inizio degli effetti collaterali della globalizzazione col più rassicurante deimomenti. Con Bono Vox che nel capodanno ’99 cantava fronteaBill Clinton, l’uomocheabolendo la distinzione tra banche tradizionali e banche d’investimento avrebbe reso possibile il contagio dei virus della finanza sull’economia reale. Blair, altra iconarassicurantediquell’epoca, ha ammessomolte colpe, soprattutto sulla guerra in Iraq. È anche “grazie” ai leader rassicuranti che siamo arrivatiqui. Nonceneservono altri. Quantomeno, non a tutti i costi. Qualcuno che facciaiconticolrancore, che per il Censis è uno dei sentimenti più diffusi nell’Italia del 2017, serve. Da qualsiasi partepoliticaprovenga.