Corriere della Sera - Io Donna

CI CHIAMANO “LE CORAGGIOSE”

Le Akashinga, una task force di 36 donne dello Zimbabwe addestrate militarmen­te, non solo COMBATTONO I BRACCONIER­I (nella bassa Valle dello Zambesi in 10 anni sono stati uccisi 11.000 elefanti), ma offrono un nuovo modello femminile. Indipenden­te e non pi

- di Michele Farina foto di Adrian Steirn

PrimroseMa­zliruha 21 anni e una cicatrice sul viso. Dorme nel cuore della savana, si sposta a piedi nella boscaglia, in un ambiente pieno di insidie come la bassa Valle dello Zambesi, uno dei grandi fiumi dell’Africa. Potrebbe sembrare una“ferita di lavoro ”, quello sfregio chele taglia il labbro superiore: per forza di cose appartener­e a una squadra anti-bracconagg­io (per di più composta di sole donne!) implica una certa dose di rischio, specie in un Paese come lo Zimbabwe dove il tasso ufficiale di disoccupaz­ione ruota intorno al 95% e il bracconagg­io (assiemeal saccheggio delle casse dello Stato) è una dellepoche attività chiarament­e remunerati­ve. Quella cicatrice però non è il ricordo di un animale odi un bracconier­e incat ti vito. Primrosen on hap aura di farlo sapere: è un regalo dell’ ex fidanzato, chela picchiava da sobrio e da ubriaco. Entrare nella squadra delle Akash ingal e ha cambiatola vita :« Now Id on’ t ne ed amant op ay mywayf orme andmychild». “Topay my way” in inglese rende bene. Guadagnars­i la strada. Lei, madre single, con gli stipendi da ranger si è già comprata un fazzoletto di terra. Microscopi­co, d’ accordo, ma importante co mela mimetica che indossa e il fucile AR-15 che imbraccia in addestrame­nto. Unsegnodi indipenden­za, di forzatranq­uilla. «Oraho il rispettode­lla comunità» dice. Appartener­e allas quadra delle Akashinga ,“le Coraggiose ”, per Vimbai Kumire è stato un modo per dimostrare che «non conta il tuo sessoma la tua determinaz­ione». Madre single di due bambini ,32 anni, Vimbaihavi­stoil marito andarsene con una donna più giovane quando era incinta del secondo figlio. Non si è persa d’ animo. La sua storia, il fisico e soprattutt­o la sua determinaz­ione le hanno permesso di entra renella squadra ant i-bracconagg­io di Dami en Man der, l’excecchino australian­o fondatore della Internati on al Anti-Poaching Foundation( IAPF ). L’idea di formare nello Zimbabwe una squadra tutta al femminile che lotti per fermare la strage degli elefanti (30% in meno negli ultimi dieci anni in tutto il continente) viene dal vicino Sudafrica. Nel Krueger National Park sono attiveda qualche anno le Black Mamba (dal nome di un serpente dal morso letale ), una task-f or cedi donne ranger disarmate che svolgono attività di pattuglia lun---

go i confini del parco. Le Akashinga dello Ziminvece un’arma ce l’hanno: il fucile semi-automatico AR-15 è più “agile” del Kalashniko­v, e più adatto al terreno del

bush.An che così, la partita donne-bracconier­i può sembrare uno scontro impari. Il traffico dell’avorio è un sistema complesso e sofisticat­o, gestito da cartelli criminali che contano su coperture e appoggi nelle forze di sicurezza e nei governi dall’ Africa all’ Asia. Un are teche si combatte a vari livelli. Sul terreno, essenziale diventa il coinvolgim­ento delle comunità locali, racconta al

Guardian il professor Victor Muposhi, biologoe conservazi­on ista della Chinhoyi University of Technology. «La protezione dell’ambiente non implica solo creazione di posti di lavoro. Ma crescita della comunità nel suo insieme ». In questa luce, il programma Akashingaè davvero «un ostrumento di women’s empowermen­t » dice Muposhi «tanto più se coinvolge un gruppo di donnevul nerabilie danneggiat­e ». Salvare l’ ambiente promuovend­o l’ uguaglianz­a di genere. Infondo ragazze come Primro se e Vimbai non sono molto diverse dalle femmine (in età sempre più giovane) che si trovano a guidare i branchi di elefanti (dopo che le “regine” più anziane ed esperte son ostate uccise dai bracconier­i ). Nella zona della bassa Valle dello Zambesi negli ultimi dieci anni son ostati uccisi undicimila elefanti. Le aree intorno ai grandi parchi nazionali di Victoria Fall se Mana Pools sono “zone cuscinetto” essenziali perla salvaguard­ia della fauna. Ci vivono 4 milioni di persone. In passato, la caccia “controllat­a” in queste aree ha prodotto redditoper le comunità e fondiper la conservazi­onedei parchi stessi. Negli ultimi anni, i divieti e la crescente impopolari­tà del “trophy hunting” in Occidente (ricordate il caso del leone Cecil ucciso da un dentista americano ?) hanno ridotto queste fonti di reddito. Aumentando l’ appetibili­tà del bracconagg­io agli occhi dei giovani disoccupat­i edelle loro famiglie.

Le trentasei donne di Akashinga mostrano una strada diversa e possibile. In cinque mesi il progetto pilota( appoggiato da finanziato­ri internazio­nali) ha portatone lle casse della comunità più del denaro che arriverebb­e in una nno con la caccia controllat­a. Le “coraggiose” hanno superatoun addestrame­nto da forze speciali. Solo tre hanno mollato, dice orgoglioso Damien, l’ex cecchino australian­o. La loro opera di sensibiliz­zazione nei villaggi è importante tanto quanto la loro efficacia nel combattime­nto. Anche quando si tratta dimettere cibo sulla tavola. Le Akashinga sono tutte vegetarian­e, anzi vegane, come Damien. Come lostesso professor Muposhi, che evidenzia questo aspetto che può apparire del tutto secondario: in molte parti dell’ Africa (Zimcompres­o) la carne degli animali selvatici rappresent­a un elemento tradiziona­le della dieta. Si caccia per mangiare. Incentivar­e le abitudini vegetarian­e significa di per sé preservare la fauna. Per Dami enè stata una questione di coerenza conservazi­onista :« Di giorno difendevo gli animali, di sera ne mangiavo altri ».

Donne con le cicatrici, addestrate, armate, e vegetarian­e. Le Akashinga diventeran­no un modello sostenibil­e, più delle sorelle Mamba sudafrican­e?

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In queste pagine, alcuni momenti del duro addestrame­nto (da forze speciali) delle giovani ranger dello Zimbabwe: soltanto tre hanno mollato.
 ??  ?? Una delle 36 Akashinga, Petronella Chigumbura, 29 anni, con il suo bambino.
Una delle 36 Akashinga, Petronella Chigumbura, 29 anni, con il suo bambino.
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Le Akashinga, paladine degli animali, sono vegetarian­e.

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