Corriere della Sera - Io Donna
COM’È SMART IL MIO AVOCADO
Frutta, verdura, pasta e fibre: tutti i cibi su cui puntare nei prossimi mesi per prevenire le malattie, limitare il rischio di tumori e COMBATTERE L’INVECCHIAMENTO. Non solo curcuma e bacche: dal pane nero al farro decorticato, ecco i consigli per una vi
Il cibo è fra i pilastri di ogni civiltà. Scardina i paletti dell’istinto di sopravvivenza e fluttua nelle narrazioni di un popolo: le cose diventano buone da pensare prima che da mangiare. La pittura gronda di intingoli, la poesia s’ inchina ai sapori, la letteratura forgia l’ immaginario: dolcetti come lemadeleine resteranno intrecciati, e per sempre, alla Recherche di Marcel Proust. Il fatto è chela storia dell’ alimentazione è parte dell astoria complessiva. Racconta delle sperequazioni sociali e dei rapporti di potere. Della fame e dell’abbondanza. È legata all’economia, alla politica, alclima, alleguerre. Da qualche tempo anche la scienza ha e lettola tavola a compagna di avventure. Elanovità è che gli italiani iniziano a concepire il cibo come viatico per un’ esistenza più sana. Si assapora un afragola per stiracchiare la giovinezza, simangia l’aranciaper scansare i malanni. Superfood, li chiamano gli americani. Meglio: Smartfood, cibi intelligenti. La speranza è di aiutar siconi pranzi e le cene avivere più a lungo. Secondo l’ ultimo rapporto Co op, gli alimenti definiti terapeutici, ricchi di proprietà benefiche, valgono ormai il 10% dei consumi alimentari e crescono assai più degli altri. Nel 2016 c’ era stato il boom della curcuma, la spezia gialla di origini asiatiche decantata perle qualità antinfiammatorie, quest’anno intesta si è piazzato l’ avocado (+78% nel primo semestre 2017). Nonfapiù paura con le sue 238 calorie( per 100 grammi ): del frutto interessanoi grassi, che sono 23 grammi per etto ma costituiscono il ceppo nobile dei grassi, imo no insaturi, tutta un’ altra faccenda rispetto a un panetto di burro. Quelli dell’ avocado sono gli stessi acidi grassi dell’ olio extravergine d’ oliva o della frutta a guscio, capacinellun-
goperiododiridurreilivellidicolesteroloLDL(quellotemibile) edidare senso di sazietà. C’è un consenso generale nella comunità scientifica sulfattochel’alimentazioneel’esercizio fisico possano avere un effetto importante sulla prevenzione delle malattie associate all’invecchiamento, dal diabete all’Alzheimer, dall’obesità ai tumori. Le informazioni disponibili sono impressionanti: oltre 43mila le ricerche solo sul rapporto tradietaecancro.
Centinaia di ricercatori, riuniti nel Fondo mondiale per la ricerca sul cancro, analizzano di continuo tutta la letteratura scientifica sul tema e, quando emerge un dato significativo sui legami tra tumori e cibo, lo annunciano. È successo proprio ora con i cereali integrali: gli esperti hanno dichiaratochepanenero o farrodecorticato danno una protezione dal tumore del colon-retto, uno dei più diffusi nel mondo occidentale. Non soloper lefibre, maancheper laricchezza di vitamine, minerali e altre sostanze. Alcuni studi entrano nel dettaglio: correlano il consumo di 170 grammi al giorno di cereali integrali e derivati conuna riduzione del rischio di cancro al colon-retto del21%. Tanto.
Gli italiani l’hanno capita, i produttori pure. Basta guardare gli scaffalidei supermercati, costellati all’improvvisodispaghettierigatoniscuri, derivati dai chicchi integri di grano duro. Le loro fibre sono unamanna per chi soffre di stipsi (soprattutto le donne), un’arma contro l’iperglicemiaeilcolesteroloalto, unaiutoper ridurre la pancetta. Aveva ragione FedericoFellini: «Lavitaèunacombinazionedimagiaepasta».