Corriere della Sera - Io Donna
IL TRUCCO (NARCISISTICO) DI ARTEMISIA GENTILESCHI
Violentata da un collega, lo denuncia e ritrae se stessa, travisata, nei propri dipinti. Comincia con il racconto di una donna coraggiosa la collaborazione di Vittorio Sgarbi
Prov avo a spiegare a Pietro Valsecchi( produttore cinematografico, ndr) perché è stato un errore non acquistare il più bel dipinto italiano del Seicento, apparso negli ultimi anni inun’asta internazionale: una inedita “Santa Caterina” (olio su tela, cm.71x71) di Artemisia Gentileschi, semplice e perfetta, come il “Ragazzo con il cesto di frutta” del Caravaggio. Certo, da una stima iniziale di 80120.000 euroè salitaa 2.360.000, ancoraal di sotto del suo valore reale; ma talmente nitida e tagliente da concentrare tutte le virtù dei momenti più alti di Artemisia, che dà il meglio di sé negli anni giovanili quando è vicina a Caravaggio e al padre Orazio. Fresca e determinata, poco tempo dopo esse restata violata, con il coraggio di denunciare il suo aggressore, il pittore Agostino Tassi, compie una operazione di autoaffermazione chela critica non ha sufficientemente considerato: tra 1612 e 1615 si fa protagonista assoluta dei suoi dipinti, in un continuo ammiccamento.
Sono autoritratti indiretti attraverso vari travestimenti, di significato psicoanalitico o concettuale, di sorprendente modernità. Artemisia anticipa DeCh irico. Ed eccola in sequenza, negli anni della sua fertile giovinezza, guardarci e farsi guardare: lei, nell ’“Autoritratto come martire ”( con la palma delmartirio) di collezione privata statunitense; lei nella “Santa Caterina” degliUffizi; lei nella “Donna con liuto”, recente acquisizione del Wadsworth Atheneum di Hartford; leinella “Maddalena” di Palazzo Pitti; lei nella” Cleopatra” Cavallini. E ancorale i nella“Vergine che allatta il bambino” e in almeno due“Santa Cecilia ”. Rispetto alla sorella degli Uffizi, la nuova “Santa Caterina”, dalle mani altrettanto sensibili e vibranti, fra velie dentata ruota,
ci volgeuno sguardocomplice, pungente, vivo, come per svelarci il suo narcisistico trucco.
È lei, sempre lei, che evade dal suotr avestimento, eciparla, mai più vera. La violenza patita è solo un ricordo umiliante, piùper lui che perle i. Artemisia ha reagito, sièfatta rispettare, adesso è l’ ora della riscossa, sembradire, fissandocinegli occhi. Guardate cosa sono capace di fare. E sono sempre io. “Madame Bovary sono io”.