Corriere della Sera - Io Donna

CAPRICORNO

Anno nuovo, nuovo tandem: da questo numero, è la scrittrice Romana Petri a scendere in pista con Roberto Donzelli firmando il “commento letterario” dell’ OROSCOPO. Con un raccontino zodiacale dedicato al segno del momento. Primo a tagliare il traguardo, i

- di Romana Petri

Io te l’avevo detto di lasciar perdere. È colpadel pianeta chemi domina. Haimai sentito parlare di malattie saturnine? Ne soffre chi lavora il piombo. Roba pesante. Capito come stiamo messi? Ci becchiamo una tale quantità di piombo che alla fine tutto quel carico ci blocca. Siamo omariniunp­o’ così: unniente e restiamo pietrifica­ti. E siamo anche un bel po’ luna tic i,ça va sansd ire. Dall’animale favoloso che ci rappresent­a, mezzo capro e mezzo delfino, ci viene però questa bizzarra certezza di essere invincibil­i. Ci imponiamos­ugli altri per fascini grandiosi, e siamo convinti che chi ci vive accanto ci sopporterà per sempre. Del resto, noi siamoimigl­iori e aimigliori­non si rinunciami­ca. Ma devoammett­ere però che tu fosti schietta, me lodicesti :« Guarda che io sono un prodigio di pazienza, ma all’improvviso tutta ‘sta pazienza quimimuore tra lemani, eh? Poi non c’è più scampo, ce n’ è più per niente e per nessuno ». Non ti ho dato ascoltoeme ne sono andato per lamia strada di tragedia che, letteralme­nte, vuoldirepr­oprio cantodelca­pro. Piùtuerib uonacon me e più io ero cattivello. Auncerto punto ti sei anche un po’ intristita. Un po’ troppo. Mi dispiacque perché mi convenivi allegra,chéils aturnino s ugge. Mane fuipu reco ntento perché era operami a. Però t’amavo.

Ci ha rovinati la tua onestà sempre così ad oltranza. Per me, tutta roba calvinista e insopporta­bile. Tutta ‘sta morale… Potevi fregarmi con poco. Un Capricorno, poi, bastiancon­trario com’è, basta dirgli una cosa perché ne faccia subito un’ altra. Dovevi dirmi :« Tradiscimi quanto ti pare». E io, pur di darti contro ti sarei stato fedele. Avevo a che fare col rimpianto lo vuoi capire o no? Noi saturnini gettiamo alle ortiche la giovinezza per poi volerla recuperare quando è troppo tardi. È unanostra terribile disperazio­ne, il cruccio piùgrande. Ecispolpa. Ècomeavere sempre una bomba innescata in tasca. Primaopoi lavogliadi farlefare un bel salto, credimi, ti viene.

E un bel giornomi hai detto: «Ti ricordi quando mi esortavi a lasciar perdere? Beh, avevi ragione tu. Me nehai fatte talmente tante che lenostre strade si dividono qui. Tempo scaduto». In quell’istante ho capito che la mia sarebbe stata unmartirio bello lungo. Siamo così noi del Capricorno. Quando mi hai detto che ero liberononm­i andava piùdi esserlo. Ora che potevo darmi bel tempo, avevo solo voglia di fare da puntaspill­i a tutti i fulminidel­l’ universo. E allo rati ho confessato senza pudore: «Sarai la luce deimiei occhi da lontano». E tu hai risposto: «Sì, a questo ci credo. Fino a che sarò lontana sarò la tua luce». Adesso che nonmi serveanien­te ti sono fedele. Quandomi capita una bella occasione resisto. Los o già co sami diresti: «Lo vedi? Devi resistere, comunque non ti verrebbema­i naturale». Sbaglio sempre. Saranno i miei cromosomi, sarà la questa lunaticità che mi perseguita? Questo benedetto Saturno? Sarò io? Però t’ amavo. T’amai.

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy