Corriere della Sera - Io Donna
CATHERINE DUNNE
L’elaborazione del lutto (compresa la perdita di un figlio) passa attraverso i libri per l’autrice di LA METà DI NIENTE. Che a noi racconta anche come i personaggi che ha creato tornino nei suoi incubi. Ma l’evento più surreale al quale ha assitito è un a
Ipersonaggi di Catherine Dunne non rimangono ordinatamente nel suo studio una volta che la scrittrice si alza dalla scrivania e chiude la porta. «Fanno ciò che vogliono: senza neanche bussare, irrompono nella vita normale». Si tratta di una popolazione non sempre di piacevole compagnia. Ci sonocreature chedi nottelehannodatogli incubi, come Farrell, il protagonistadi Lamoglie
che dorme, il secondo romanzo, quellochehaconfermatolasuatrasformazione professionale da insegnantea“scrittricevera’’. Le sorelleMelina e Alexia Emilianides, che con i loro amori, le loro ribellioni e lo strettissimo legame che le unisce formano l’avvicente e struggente spinadorsaledi Come
cadelaluce, appenaarrivatoinliberiaperGuanda, lesvolazzanoancora attorno. «Io ho finito il libro, ma è come se lorononavessero chiuso conme» raccontaDunnedi fronte a unatazzadi tènelsuosalottodiDublino. Fuori è buio pesto, come se il sole non dovesse sorgere più. Non sorprende che sia il caloredella luce del Mediterraneo a rappresentare il concetto di casa per una famiglia arrivata in Irlanda da Cipro dopo il colpo di stato del 1974. Una famiglia che, tra tradizioni vecchie e nuove, salute e malattie, gioia e dolore, lascia pochissimo spazio ai personaggi irlandesi, che tra l’altro - inquestoromanzo- nonfannouna bella figura. È stata una scelta voluta quella di concentrarsi su protagonisti che arrivano da fuori? Cosa ci fa sentire a casa? Eperché?