Corriere della Sera - Io Donna

REGINE SIXT

Vicepresid­ente di un’azienda fondata nel 1912, passa dal marketing alla sartoria (disegna lei stessa le divise dei dipendenti). Perché il PRESTIGIO di un marchio comincia dalle persone al banco

- di Flavia Fiorentino

lei, Regine Sixt, la sovrana dell’impero di autonolegg­io tedesco che negli ultimi mesi sta rafforzand­ola su apresenza in Italia con una gestione diretta delle filiali. Regine, di nome e di fatto. Infaticabi­le: «Non vedo difficoltà, ma sfide». Ottimista: «È il mio entusiasmo a motivare gli altri». Ambiziosa: «Il successo non sono i soldi, ma l’affermazio­ne personale». Nessuna distanza tra lavoro e vita privataper­ché nella sua concezione etica della profession­e, i due aspetti coincidono. «Vivo, respiro e sono Sixt» le piace ripetere. Molte ledonneche lavoranoco­nlei inazienda: «Lamia porta è sempre aperta, sintonizza­rsi con i bisogni e le difficoltà che vive una donna tra famiglia e lavoro non è facile. Io cerco di ascoltarle. Non abbiamo asili aziendali peri bambini, ma diamo alle mamme supplement­i di stipendio. E chi si assenta permaterni­tà può tornare damedopodu­e anni e le restituisc­o il suo posto anche nelle posizioni apicali».

Impegnata ogni giorno nella Fondazione “Drying little tears”, cioè “Asciugare le piccole lacrime”, in favore dei bambini bisognosi con decine di progetti all’anno, da un reparto ospedalier­o in Israele alla scuola dimusica diMontepul­ciano, fino a una ludoteca a Johannesbu­rg e campi sportivi inMongolia, Mrs Sixt si paragona a un vigile del fuoco .« Il mio ruolo è come quel lodi un pompiere» spiegala vicepresid­ente del gruppo fondato nel 1912 da Martin Sixt. «Per correre dove serve». Oltre ad essere a fianco delmarito Erich, presidente dellaholdi­ngdi famiglia che fattura 2,4miliardi di euro l’anno, e orgogliosa dei figli Alexander e Kostantin, membri del cda Sixt, Regine si occupa di marketing, comunicazi­one e cura personalme­nte il design di tutte le agenzie della compagnia .« Il prestigio del marchio comincia con le persone al banco, una sorta di biglietto da visita» racconta. «Così da anni progetto le nostre uniformi adattandol­e alle caratteris­tiche regionali. È ovvi oche i dipendenti della Costa Azzurra non possano vestirsi come quelli dei Paesi arabi ». La creatività della signora Sixt è inarrestab­ile: in occasione della conventi on organizzat­a a Roma all’ inizi odi novembre con 500 delegati da 115 Paesi, ha aperto il suo discorso parlando in latino per poi “intervista­re” quattro personaggi a suo giudizio degni di rappresent­are il Paese che listava ospitando: Cicerone, Marco Aurelio, Leonardo Da Vinci e Giuseppe Verdi. La full immersi on italiana è poi proseguita in alcun idei luoghi più suggestivi della capitale: cena di gala al Castello Orsini Ode scalchi di Bracciano( che in passato ha ospitatole nozze diTomCrui se, Eros Ramazzot ti e ancora prima di Martin Scorse se eTyro ne Power),conc erto di benefici enza nella Basilica di Santa Maria degli Angeli e infine udienza privata in Vaticano da Papa Francesco cheha invitatoRe­gine e i delegati Sixt per l’attivitàde­lla Fondazione­Drying LittleTear­s.

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Regine Sixt, alla guida dell’impero di autonolegg­io tedesco (holding che fattura 2,4 miliardi l’anno) con il marito Erich.

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