Corriere della Sera - Io Donna
SAOIRSE RONAN
Di Alessandra Venezia
Due o tre cose che sappiamo di lei: è irlandese, è nata a NewYork, a13anni ha conquistato la prima nomination all’Oscar con Espiazione e, a 21, la seconda con Brooklyn. Ha poi un nome impronunciabile, Saoirse (all’annuncio delle nomination dei Gol denG lobes persino l’ attrice AlfreWoodard si è sbagliata) - per gli amici è solo Sers h-e, attaccatissima alla madre, non passa giorno senza parlarle-via Skype, Whatsapp, oal telefono. Infine, prova una nostalgia struggente per lasuaterra.
Che altro? Non c’è regista, attore o critico cinematografico che non la consideri eccezionalmente brillante, in qualsiasi ruolo o lavoro, dal grande schermo al palcoscenico (l’anno scorso è stata Abigail Williams in Il crogiuolo di Arthur Miller a Broadway). Nel 2016 Timema
gazine le ha dedicato la copertina e ilNewYork Times, di recente, l’ha definita «uno degli attori più formidabili del cinema di oggi». A 23 anni Sa oir se è quasi certamente alla vigilia della terza candidatura all’Oscar grazie aL adyBird, la commedia che segna il debutto registico di GretaGerwig, l’attrice di Sacramento che ne ha scritto anche la sceneggiatura, inparte autobiografica. Gerwig-Ronan è un binomio vincente e, nella vita, le due sembranosorelle: vivaci, cerebralie ironiche insieme. Astutanelle sue scelte curiosamente letterarie, lei che che non ha frequentato una scuola regolare da quando aveva 14 anni, R on anè anche alla sua seconda collaborazione con lo scrittore IanMcEwan (l’autore di Espiazione) in Chesil Beach
(che vedremo a giugno) e, dopoArthur Miller, ha affrontato Anton Cechov - nel ruolo di Nina, protagonista del Gabbiano - nella versione cinematografica con Elisabeth Mosse Annette Bening. Cita con entusiasmo la Simone de Beauvoir di Il secondo sesso, dichiarando allo stesso tempo il suo amore per i canali Disney. Affronta fama e successo con lo stesso eclettismo: se la prospettiva di un red carpet la angustia, la affronta con 10minuti di meditazione al giorno grazie all’ app Headspace.
Classica dalla cinta in su, i capelli lunghi biondi di una collegiale, la camicia bianca e la giacca Principe
“Sarò una Maria Stuarda femminista. Anche lei, come sua cugina dlisabetta, si batte contro il potere patriarcale”
diGalles, mostra poi conmalizia le gambe completamente nude sotto una gonnellina minuscola. Lady Bird è un’adolescente ribelle etestarda: fasempredi testasua, e laspunta. Lesomiglia? Da adolescente ero soddisfatta della stradache avevopreso: già allora, come adesso, facevo quello che volevo. I ragazzi a quell’età si sentono spesso isolati e costretti a seguire le scelte dei genitori, perciò capisco che vogliano ribellarsi. Io invece ho cominciato a farequesto lavoro a 12 anni, e sono sempre stata sostenuta. Nessuno scontro con suamadre? Sono vicina a mia madre in modo ridicolo, lo sono sempre stata e tuttora lei è lamia migliore amica. L oso, è strano, le relazioni tra madre e figlia sono sempre complesse, conflittuali in ogni fase della vita, ma mia mamma e mio papà sono sempre stati all’ unisono su ciò che potevo e
non potevo fare. Hanno giocato d’astuzia, insomma( sorride). Vive tra Londra, New York e Los Angeles. Si è riuscita ad adattare alla vitanomade? Sono cresciuta in Irlanda, inunazona rurale della contea di Galway,e spesso mi assale un fortissimo desiderio di tornarci; lì mi sento a casa, mi rilasso, e godolaserenitàche non so trovare in nessun altro luogo. In questi ultimi giorni è stata nominata come migliore attrice dal New York FilmCritics Circle, per gli Independent Spirit Awards e per i Golden Globes. Qualcuno la definisce “la prossima Meryl Streep”. Lacosanonla turba? È bellissimo. Non leggomai quello che scrivono sud ime, enonsoneppure quando l’ abbiano detto, ma Meryl (intervista a Meryl Streep a pag in a36,n dr) è una donna meravigliosa che ha dato un enorme contributo a questa industria, specie agli attori. I ruoli cheha scelto - lo stesso vale per Ca teBlanchett- trascendono qualsiasi genere. Sono entrambe donne fortieversatili, e a loroguardo sempre perché i personaggi mi interessano tutti, a prescindere dal genere cui appartengono. L’anno prossimo la vedremo nel ruolo di Maria Stuarda in Mary Queen of Scots, un figura che vie- ne riproposta con regolarità. La sua sarà una versione più marcatamente femminista? Sì, la sceneggiatura di Beau Willimon, l’autore di House of Cards, è basata sul libro diJohnGuy,MyHe
art IsMyOwnesi concentra sui setteannip recedenti all’ arresto di Maria in Inghilterra. Ha il ritmo di un thriller: la regina Elisabetta- interpretata da Mar gotRob bi e-èu napolitica astuta, desiderosa di collaborare con sua cugina contro il potere patriarcale. Inseguivo questo progetto da quando avevo 15 anni. Greta Gerwig (che in una recente intervista ci ha detto: “Saoirse è un autentico talento, un vero genio”), è tra le persone che lei ammira di più. Le piacerebbe passare un giorno dietro allamacchina da presa? Volevo diventare regista prima ancora di cominciare a recitare e prima o poi lo farò. Vedere Greta in azionemi ha convinta: non ci sono ancora molte donne in quel ruolo. Scrivere? Non ne sono sicura, ho un amica scrittrice e un’altra che fa la produttrice, magari un giorno uniremo le forze. Vorrei lavorare con persone affidabili e vivere un’esperienza tra amici che si aiutano. Non soltanto per fare business. Edi amici ne ho così tanti...