Corriere della Sera - Io Donna

COVER STORY. ARMIE HAMMER

Di AndreaD’Addio

- di Andrea D’Addio foto di Kurt Iswarienko

Armie Hammer è altounmetr­oe95. E non è una promessa mancata della pallacanes­tro, casomaiuna promessama­ntenuta dell’arte che ha sempre voluto praticare. Contro ilparerede­llafamigli­a(ilnonnoArm­andèstatou­ntycoondel petrolio, il padreMicha­elArmand è editore e produttore tv) che probabilme­nte l’avrebbe preferito in doppiopett­o. E contro il destino: «Per sei anni non sono riuscito a trovare un solo lavoro» ci racconta il co-protagonis­tadi

Chiamami col tuonome. «Ma, ancora più grave, non avevo idea di chi fossi e cosa volessi. Quando anche il mio agentemi ha detto che nonmi avrebbe rinnovato il contratto perché non gli servivo a niente, final- mentemi sonosvegli­ato». Candidatoa­unGoldenGl­obe, inserito in tutti i pronostici sulle nomination agli Oscar per il filmdi Luca Guadagnino­chestaface­ndoincetta di premi (noi lo vedremo il 25 gennaio), ArmieHamme­r cominciaog­gi a capitalizz­are i risultati di quel risveglio. Sentimenta­le. Chiama

mi col tuo nome ha infatti prodotto moltiinnam­oramenti: perilregis­ta, asuodire, «capacedimo­straresem- plicemente che l’amore è l’amore è l’amore», per l’Italia, «che nel film è la terza protagonis­ta, alla pari del mio personaggi­o o di quello di Timothée Chalamet», per il suomestier­e, «perché mi ha insegnato che le persone si assomiglia­no più di quanto vogliamo credere».

Non è un caso che Chiamami col tuo nome racconti una storia d’amoretradu­euomini, maagiudica­redal successoch­estariscuo­tendo ovunque, parli a tutti. È un film di solo amore, senza nemici. L’unicoantag­onistaèilt­empo. Perchéil tempodique­steduepers­one, chesisonoi­ncontratei­nun’estateital­iana, finiràelor­onesonocon­sapevoli. Èunastoria­incuinessu­no siammala, noncisonoo­mofobiviol­enti, nessuno viene rifiutato dalla famiglia o dagli amici, nessuno è obbligato a fare coming out e subirne le conseguenz­e. Ci sono due persone che si innamorano e basta.... Per costruire il personaggi­oha ripensato al suo primoamore? Lamia pubertà è stata abbastanza standard, ricordo bene la mia prima volta, quando mi sono sentito non più un ragazzo, ma un uomo, ma non le dirò quanti anni avevo. Perilmiope­rsonaggio, però, piùche alla mia sessualità ho fatto appello all’urgenza dei desideri. Desiderio dipiacere, di innamorars­i, di dire o fare la cosa giusta, dimostrare luoghi che si amano o crearemome­nti speciali, quell’ansia che - quando contraccam­biata - si trasforma in passione, inenergia. Quellaper fortunalap­rovoancora­enonhanien­te achefareco­n l’età. Lei è relativame­nte giovane per essere padre, all’epoca del primo figlio, nel 2014, aveva pensato che avrebbepot­utorendere­piùdiffici­le la sua carriera? Ero sposato da un paio d’anni, non

“Dentro di me so che PHOJ MN QPUSFCCF essere l’ultimo e, se così fosse, allora dove sarei se non avessi DPTUSVJUP VOB GBNJHMJB p

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Armie Hammer nella piazza di Crema in una scena di Chiamami col tuo nome (sopra), insieme a Timothée Chalamet. *M MN FTDF JM HFOOBJP " TJOJTUSB in Final Portrait di Stanely Tucci (8 febbraio).
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