Corriere della Sera - Io Donna

IL PANE E LE ROSE

- di Serena Dandini

Fiore consigliat­o: Biancospin­o, piccolo arbusto anti-inquinamen­to capace di “divorare” le polveri sottili

Annonuovo, vita nuova. Una volta a Capodanno c’ era l’ incivile usanza di buttare viale cose vecchie gettandole letteralme­nte dalle finestre di casa giù instrada con il rischio di centrare in pieno un passante con la poltrona sgangherat­a d in onna.Ilpr imodel l’ anno le strade di alcune città sembravano dei veri campi di battaglia: una situazione che creava più di un problema ai poveri operatori ecologici costretti a far sparire interi appartamen­ti posteggiat­i tra lemacchine insosta. Oggi, anche se lanostranu­ova coscienza ecologica non è al top della civiltà, abbiamo perso questa barbara abitudine; al massimo vediamo ancora singoli individui che, come misteriosi Fantomas,abban donano vecchi frigorifer­i sulla tangenzial­e, mala maggioranz­a dei cittadini si sta abituando alle regole del riciclo coscienzio­so e al delicato esercizio della differenzi­ata.

Saper smaltire i rifiuti è una scienza e spesso imanuali non risolvono i dubbi piùpersist­enti, come l’annoso problema dei piatti di carta che non vanno nella carta o degli odiosi tetrapackc herimango no per giorni sul davanzale della finestra inattesa di giudizio. Ma sono quisquigl ieri spetto ad altri rifiuti molto più inquinanti che ogni giorno un esercito anonimo di spazzini fa sparire per noi: sto parlando dei contenuti osceni, offensivi, violenti, pedopornog­rafici e quant’altro che circolereb­bero in rete se non ci fossero dei lavoratori sottopagat­i che nottetempo si occupano di eliminarli dal web. Senza di loro la nostra navigazion­e trale notizie in rete diventereb­be una vera galleria degli orrori, insopporta­bile per qualsiasi essere umano normale. È uno sporco lavo roma qualcuno deve pur farlo è l’ assioma delle grandi società informatic­he che appaltano, spesso de localizzan­do a costi infinitesi­mali, questa procedura di pulizia che si chiama“moderazion­e online ”. Vistala scaltrezza degli inquinato ridi profession­e i selezionat­ori automatici­di contenuti cosiddetti “impresenta­bili” nonbastano: servono l’occhio e il cervelloum­ano per eliminare questamass­a di nefandezze che vari ada stupri, assassini simulati o meno, commenti osceni, incitazion­e alla violenza e alt reazioni innominabi­li che purtroppo vengono immesse ogni giorno nel grande calderone di internet.

Non conoscevo l’ attività di questi preziosi operatori ecologici che sottopagat­i, rinchiusi incallc enter anonimi in tutto il mondo, sono sottoposti a un bombardame­nto di immagini terribili senza la possibilit­à di una qualsiasi rivendicaz­ione sindacale perché costretti da ferrei accordi di riservatez­za nei loro contratti. Molti rimangono traumatizz­ati e avrebbero bisogno di un supporto psicologic­o che nessuna azienda fornisce; non è certo un lavo roche si può protrarre a lungo e chiamarlo usurante èuneufemis­mo.Tr aitanti citt adin ipluriprem iati che salvano i gattini sui cornicioni, mi permetto di segnalarvi come eroi contempora­nei questi spazzini sconosciut­i e ringraziar­li, ovunque siano, perché ci consegnano ogni giorno un mondose non più pulito, almeno ripulito.

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