Corriere della Sera - Io Donna
INTERVISTA AD ALESSANDRO CATTELAN
di Chiara Maffioletti
Credo che il segretodella felicità sia sapersi vivere il momento, il qui e ora». E lui, Alessandro Cattelan, 37 anni, ha iniziato a farlomolto presto. «Sono uscito da casa dei miei quando avevo 19 anni, mi sono ritrovato quasi subito in unmondo un po’ p articolare come quello in cui lavoro, che mi ha fatto fare 200 mila cose ogni giorno, mihafatto viaggiare, conoscere tantissime persone. E così, a 28 anni, mi ero giàunpo’ rottodiquella vitanel frullatore».
Cambierebbe qualcosa tornando indietro?
Sicuramente avrei fatto un figlio prima.
Ma la sua prima bambina è nata quando aveva 31anni: eragiovane, no?
Sì, anche se cambia molto la prospettiva se vivi in città, dove i figli si fanno più tardi, o in provincia, dove è normale diventare genitoriprima. Io comunque non cambierei niente fino ai 28 anni, mi terrei lamia vita da single fino ad allora. Dopo quell’età però, una volta incontrata la persona con cui senti abbia un senso fare un figlio, lo avrei fatto ancora prima: sarei diventato papà. I bambini sono super divertenti.
E quando ha realizzato tutto questo?
Ne parlavo con ilmiomigliore amico dai tempi del liceo: con luimi sento tutti i giorni e ci vediamo spesso. Abbiamo ormai istituzionalizzato il fatto che a fine serata si deve passare ai discorsi importanti. Un punto di serietà che ti fa realizzare diverse cose.
Quali sonoidiscorsi seridi questoperiodo?
Ultimamente la morte. Più cresci e più l’ argomento è ricorrente. Ragionavamo sul fatto che nonostante esista da sempre, nessuno è ancora ingradodiaccettarla, di essere davvero preparato.
I suoi amici di sempre come vivono la sua notorietà?
C’è ancora un po’ di incredulità, la stessa che accompagna anche me, specie quando mi trovo in contesti amichevoli conpersone che eranofamose già prima che lo diventassi io. Tipo quando mi sono ritrovato a mangiare con Leonardo, l’ex allenatore del Milan, o a chiacchierare con RobbieWilliams, i Backstreet Boys, gliOasis, i Blur... tutte persone che erano dentro le nostre Smemoranda.