Corriere della Sera - Io Donna

REPORTAGE USA: DONNE CON LA PISTOLA

Dopo la strage nel liceo di Parkland, una parte dell’America si prepara alla MARCIA CONTRO LE ARMI del 24 marzo. Il resto si rifugia invece nei poligoni di tiro in cerca di sicurezza. Ma le più agguerrite sono le donne. Sedotte da un’abile campagna...

- diMassimoG­aggi

ACincin nati, in Ohio, TiffanyWar­e, una quarantenn­e di colore che ha trasformat­o un movimento per il riscatto delle donne afroameric­ane, il BrownGirls Project, inunavera impresa, l’ anno scorso ha deciso di allargare la sua attività: ha aggiunto ai corsi permiglior­are il proprio aspetto, dal trucco alle scelte di abbigliame­nto e ai seminari per sviluppare l’autostima, anche l’offerta di un corso di autodifesa con addestrame­nto all’uso di armi da fuoco. Puntava adavere 20 alunnemane sono arrivate subitopiùd­i 100: ora tiene corsi mensili ec’ è una lista d’ attesa. Non è un caso isolato: l’ America, si sa, è un Paese armato fino ai denti. Vista dall’Europa è una situazione folle e i movimenti di protesta che si materializ­zano dopo stragi insensate, come i giovani del#neveragain scesi in piazzadopo­il recente massacro nel liceo d iP arkland in Florida (17 morti ), fanno sperare inuncambio di rottadegli StatiUniti. Ma basta girare un po’ l’ America uscendo dalle grandi metropoli per rendersi conto che non so lola cultura delle armida fuoco è penetrata in profondità nella cultura del Paese, ma che la sua diffusione non è stata minimament­e frenata, ma è anzi cresciuta, negli anni della presidenza O ba ma. Anni segnati da un impression­ante nume rodi stragi e dagli accorati appelli delp residente che ha chiesto invano limitati interventi per ridurre almeno la diffusione delle armi più micidiali: quelle da assalto che, dotate di caricatori di

Negli anni di Obama la vendita di armi da fuoco ha continuato a crescere. E non c’è stata la minima restrizion­e

grandi capacità e di congegni che consentono di sparare proiettili a raffica, diventa nodi fatto micidiali armi automatich­e. In realtà negli annidi O ba ma non solo il Congresso non ha adottato nessuno dei provvedime­nti restrittiv­i chiesti dalla Casa Bianca, ma la vendita di armi da fuoco è cresciuta anno dopo anno, battendo sempre i record precedenti. Fenomeno spiegato col marketing aggressivo dellaNRA, la potente lobby delle armi che, con campagne pubblicita­rie esplicite o subliminal­i, ha diffuso il timo redi un improvviso intervento del presidente per bloccare la vendita di fucili e pistole.

Ma gli acquisti hanno continuato a crescere anche neipri mimesi dell apresi denzaTrump(ch ed a poco ne ha persino consigliat­o l’uso ai prof nelle scuole,n dr ): al tipico acquirente- il capofamigl­ia bianco che va a caccia e vuole avere anche armi di difesa in casa perché vive in zone rurali o, comunque, in sobborghi fatti di case unifamilia­ri separate una dall’ altra-siag giungono sempre più gruppi sociali nei quali fino a poco tempo fa quasi nessuno era armato: le donne, le minoranze etniche (sopratt uttoineri) eperfin oigiovani. La diciotten ne attivista Emma Gonzalez e gli altri ragazzi delmovimen­to anti armi e di MarchF or OurL iv esche ha già manifestat­o davanti al Parlamento della Florida e organizzer­à al tremar cedi protesta a marzo, a Washington­D.C. il 24 e altrove, emozionano il mondo e anche una parte dell’America. Ma i dati dei sondaggi, compresi quelli di organizzaz­ioni indipenden­ti come Gallup o il Pew Center, o di organi d’informazio­ne progressis­ti (ultimo il Washington Post), tratteggia­no una realtà che lascia poco spazio alla speranza: la grande maggioranz­a (80 per cento) degli intervista­ti chiede sì interventi per porre fine ai massacri nelle scuole, ma quando, poi, si passa alle misure concrete, i toni cambiano: un’ ampia maggioranz­a ritiene che possedere armi sia più un fattore di sicurezza che un rischio. La richiesta di regolament­azioni più severe, poi, è maggiore trale persone in età matura rispetto aiMillenni­als: solo il 50 percento dei

giova nitrai 18 e i 29 anni è a favo redi restrizion­i( sondaggio Gallupd el 2015). E, comunque, la diffusione delle armi continua a crescere anche trale donne( il 22 percento possiede un’arma secondo l’indagine Pew del 2017), i giovani e i neri. Secondo gli analisti politici, dopo l’effettoOba­ma (paura di divieti) c’è un effettoTru­mp(m in oranzech esi armano perché si sentono meno sicure ). Ovunque sulla stampa trovi storie di afroameric­ani allarmati dall’ estrema destra suprema ti sta che alimenta con disinvoltu­ra incendi diodi o razziale: si sentono più sicuri con una pistola intasca. Come tante donne che, nella stagione di#m et o oe della reazione contro le molestie sessuali, pensano che l’ autodifesa da abusi e violenze domestiche o in ufficio passi anche dall’avere una pistola nella borsetta.

La NRA soffia sul fuoco spenden-domilioni in suadenti campagne di spot televisivi come quella del 2016 intitolata “armate e favolose”. L’industria fa la sua parte costruendo e propaganda­ndo armi con un’intelaiatu­ra più leggera, di colori accattivan­ti (va molto la pistola rosa), corredate da accessori trendy, come cinte, fondine e cartuccere di pelli o tessuti pregiati.

Così l’autodifesa inmolte parti del Paese diventa sempre più un’attività socialment­e accettata e addirittur­a un momento ricreativo, social, uno sport praticato nei poligoni di tiro che diventano luogo di scampagnat­e. Accade soprattutt­o nell’America rurale, dall’Arizona al Texas, dove molti vivono isolati inca sedileg no nelle quali è facile penetrare, spesso amo ltemigli adi distanza dallo sceriffo più vicino. Nelle grandi metropoli è diverso, ma anche qui spessoso pravvive laculturad­ella frontiera. Il circolo più celebre e blasonato dei vecchi italiani diManhatta­n, ad esempio, si chiama Tiro a Segno. Il socio che ti invita ti ospiterà in una saletta per gli aperitivi. Lì ordini anche il pasto, ma prima di spostarti nella sala da pranzo, scenderai nello scantinato dove c’è un poligono di tiro profondo diverse decine di metri. Sparerai a bersagli di carta: quando ci sono stato io, anni fa, sipoteva scegliere tra la facci adi B in L aden e quella diGheddafi. Poi, primaodopo il dessert, si passaauna rapida visita ai cimeli esposti nella galleria dell’ ul ti -_ mo piano, a partire da una pistola appartenut­a a Garibaldi.

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Qui accanto, un negozio di armi in Arizona. Sotto, Carrie Lightfood, fondatrice della “The Well Armed Woman”, con le armi sotto al letto. Nell’altra pagina, Ashley Suris, istruttric­e di Difesa personale per la /R" /ational Ri e "ssociation mostra il...
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In alto, gruppo di signore in un poligono, nel deserto dell’Arizona.
Qui accanto, una mamma insegna alla sua bimba di 8 anni a destreggia­rsi tra proiettili e fucili. Poi, insieme, andranno a esercitars­i. In alto, gruppo di signore in un poligono, nel deserto dell’Arizona.
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