Corriere della Sera - Io Donna
A CARLA CERATI IL PREMIO “ARCHIVI APERTI”
Una metropoli specchio della società. Questo Carla Cerati lo aveva già capito (e raccontato) sin dagli Anni ’60. E lo testimonia il suo ricchissimo archivio fotografico, a cui quest’anno va il PREMIO ARCHIVI APERTI, di MIA Photo Fair, Eberhard & Co. ideat
Nella Milano di Carla Cerati c’è tutto quello che serve per capire la città di oggi ca ricadi energia, capa cedi cambiare e plasmarsi su avveniristiche architetture e includere nuovi abitanti. Milano, sempre più europea, colleziona successi, cela le ombre, capitale di tanti linguaggi contemporanei, marchiata dal suo stesso nome che risuona ormai come un brand. La fotografa-scrittrice Carla Cerati (1926) lo aveva già intuito dalla fine degli Anni ’50. Arrivata da Bergamo nel ’52, si dedica allafot ografia, ritrae l agio ventù,ivolti,l’ industrializzazione, le metamorfosi di una città che cambia e che l’ autrice seguirà fino agli Anni ’90 primadidedicarsi esclusivamente alla scrittura. La serie Mondo Cocktailèdi certounodei lavori piùimportanti dellaCerati fotografa. «L’idea di un’indagine tra i frequentatori di cocktail-partiesmi nacque per caso osservando una
foto scattata all’ inaugurazione del negozio di arredamento aperto a Milano daWilly Rizzo eNucci Val secchi. Mici aveva mandato L’ Espresso alla ricerca di squarci di vita mondana e di belle donne» (da Mondo Cocktail. 2007. A cura di Bruno Rainaldi. Milano, Edizioni Entrata Libera). Attenta narratrice qual è, trasforma questa occasione in un punto di partenza per un’indagine ampia e profonda del suo tempo, unmondo in transizione fatto dimoda emode, ambienti e atmosfere, vizi e abitudini che testimoniano il nostro come eravamo, per un racconto originale e prezioso. La mondanità, espressione della borghesia cui la stessa autrice appartiene, è qui ritratta con sguardo critico e ironico, consapevole e partecipe. Si aggira, con la suaNikon, tra feste e inaugurazioni-oggi chiamate open in g-per tre anni osservaecoglie.
Carla Cerati è un’ intellettuale curiosa, davanti al suo obiettivoMilano cambia e cresce. E lei la ritrae, seguendone le cronache, i grandi processi degli anni ’70, le lotte sociali, gli ospedali; nelle
caseenegli studi, ritraegli intellettuali, compagni di strada con cui collabora e condivide impegno e riflessioni. Milano Metamorfosi è il libro che raccoglie questo lungo percorso acui l’ autrice lavora personalmente dalla fine degli anni ’70. Più di centomila foto tipi( negativi, positivi, diapositive, provini) diventano il corpus di un archivio straordinario-ora incomodato presso il Civico Archivio del Castello Sforzesco - a cui il “PremioArchivi Aperti” , promosso da MIAPhotoFair,E ber hard& Co. e ideato da Io donna, assegnaqu est’ annoilriconoscimento con una mostra nelle giornate della manifestazione( vedi box alato) e l’ assegnazione di un fondo di 8000 euro per avviare la catalogazione del prezioso materiale. È l’occasione per la scoperta e l’incontro con un’autrice, scomparsa quasi nel silenzio nel 114 IO DONNA | 3 MARZO 2018 2016, che ha arricchito l’immaginario della memoria collettiva, non solo raccontando la città ma anche attraverso argute costruzioni sul ruolo della donna nella società a cui dedica capitoli importanti della sua ricerca fotografica: le scuole di danza, i nudi, la serie Donna professione fotografa del 1974, dove ritrae Paola Mattioli per il SICOF 1974 e Percorso, racconto in dieci stazioni della Vita
di una donna del 1977.
L’impegno civile è il motore delle sue indagini: l’importante lavoro suimanicomi italiani realizzato nel ’68 in collaborazione con lo psichiatra Franco Basaglia e con un compagno d’eccezione, il fotografo Gianni Berengo Gardin, con cui pubblica per Einaudi Morire di Classe, una forte denuncia delle condizioni di cura e detenzione. Capace di attraversare molti mondi, la fotografa documenta l’ alluvione di Firenze, sperimenta con ilLivingTheatre la sinergia tra teatro, performance e immagine. Pubblica su tutte le testate del tempo, costruisce racconti per immagini. In seguito, con la stessamagistrale intensità darà vita a romanzi di successo, tradotti in molte lingue, vincitori di numerosi riconoscimenti. Potremmodefinire inmoltimodi la lunga e intensa vitadi CarlaCerati traparola e immagine, ma forse tra tutti la passione è ciò che contraddistingue l’autrice e l’opera.
Manifestazioni, manicomi, disastri naturali: l’impegno civile è il motore delle sue indagini