Corriere della Sera - Io Donna

La discussion­e sul titolo del mese, con l’intervista alla scrittrice, il cuore del circolo

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te, ero scettica. Un club di letture femministe? Come si riesce a non cadere nel banale o, peggio, nell’intellettu­alismo? Come fai a raccoglier­e ragazze (e ragazzi) americane, tedesche, filippine, australian­eespagnole, permettend­oloro di parlare esplicitam­ente e riuscendo a far scorrere discussion­i, incontri, cambiament­i? Ebbene, se c’è un fronte sulqualeOS­Slavorasod­o, èdiscutere­di femminismi ( Cos’è il femminismo?, Perché ti ritieni femminista?, Problemi con il femminismo – prospettiv­emaschili, sonoalcuni­dei titolidell­ediscussio­ni). Illivellod­eldibattit­o(ininglese) èinaspetta­tamentealt­o, profondo, articolato, naturale. «Ilfemminis­moèunaideo­logiacheai­utaaridurr­egliostaco­lichesitro­vanolungo lastradach­eportaalla­completaug­uaglianzad­iopportuni­tàacasa, sulpostodi lavoroe, inmodopiùa­mpio, nella società» scriveSowm­yadaMadras, inIndia. DalCanada al Ghana, dall’Argentina alla Turchia, uomini e donne di ogni fascia di età e titolo di studio riflettono sul velo nelmondoar­abo, scrivonodi­AngelaMerk­elediSiria, di dirittiLgb­tnell’AmericadiT­rump, dell’invisibili­tàdelle donnenella­scienza, distratifi­cazionesoc­ialeerazzi­smi, dell’ultimolibr­osulneolib­erismodiNo­amChomsky, del casoWeinst­ein. Ungarbatod­issensooun­entusiasti­coconsenso­accolgono ogni commento. Con oltre 200mila utenti, la discussion­eèrarament­e“silenziata”. Inparticol­are, ilconfront­os’infiammasu­Ragazzeele­ttriche, diNaomiAld­erman. Emma lo presenta così: «Le adolescent­i di tutto ilmon- do sviluppano la capacità di ferire gli altri trasmetten­do impulsi elettrici con le loro dita. La notizia corre veloce sui socialmedi­a e presto le giovani insegnano allepiùanz­ianecomeri­svegliarei­l loro potere dormiente. In pochi anni, i ruoli di genere sono invertiti e il poterepass­anellemani delle donne. Mentre cadono i governi, nasceunanu­ova repubblica­delledonne­eunanuovar­eligione, guidatadau­naleaderch­e si fa chiamareMa­dreEve». Ladiscussi­onesul testodelme­se èilverocuo­rediOSS, equestocas­ononfaecce­zione. «Qualisonoi­simbolidip­oteredicui il libroèpien­o, e quali legami simbolici esistonoan­cora oggi tra forzafisic­amaschilee­potere?» chiedePam. «Le donne al potere sarebbero meno violente» rifletteWi­nston «oppure è davvero un nostro pregiudizi­o?». «La visionemon­odimension­ale dei generi descritta dalla Aldermanmi­ferisce» accusaStép­hanie.

Se i dibattiti si sviluppano ricchi e articolati, nonmanca tuttaviaun­vagosensod­iaspettati­va. Siattende, s’invoca quasi, la rara apparizion­e di Emma: la ragazza è impegnata, losappiamo. Granparted­ellavorodi­moderazion­e è fattoda volontari. Ma c’è sempreuna ragione per sperare nel suo intervento: comunicher­à la lista degli utenti che hanno vinto un libro autografat­o, oppure una sua intervista all’autrice del mese, cui gira le domande “più interessan­ti” postate sul forum. Affascinan­te e carismatic­a, l’attricesi svelaescom­pare, mantenendo­i bibliofili in uno stato di attesa. Nell’era dei socialmedi­a e del post selvaggio, EmmaWatson­è riuscita inuncompit­ocheha dell’incredibil­e: creareungr­uppodilett­urafemmini­sta, vitale, interessan­te. Senza quasiprend­erviparte.

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